“I sottoscritti consiglieri comunali, a seguito dell’iniziativa del Comitato cittadino promotore del referendum abrogativo sul c.d. forno crematorio di Civitavecchia,
Premesso:
che con protocollo n° 0102528 del 12.12.2016 il Comitato cittadino promotore del referendum abrogativo sul c.d. forno crematorio di Civitavecchia ha presentato alla Presidente del Consiglio Comunale, istanza volta ad ottenere il giudizio di ammissibilità sul seguente quesito referendario:
“Volete voi che sia abrogata la Deliberazione della Giunta Comunale del comune di Civitavecchia – Città metropolitana di Roma Capitale, n° 95 del 14/07/2016, avente come oggetto: PROGETTAZIONE DEFINITIVA, ESECUTIVA E COSTRUZIONE E GESTIONE DELL’IMPIANTO DI CREMAZIONE NEL CIMITERO COMUNALE DI VIA BRACCIANESE CLAUDIA – APPROVAZIONE PROGETTO DEFINITIVO?”;
che con nota protocollo n°106392 del 23.12.2016, la commissione tecnica speciale del comune di Civitavecchia, composta da Caterina Cordella, segretario generale del comune di Civitavecchia, Giglio Marrani, dirigente del comune di Civitavecchia e Silvio Sbragaglia, per l’avvocatura di detto ente, ha espresso “PARERE di inammissibilità” in ordine al quesito referendario, basando tale giudizio sul fatto che gli atti di cui si chiede l’abrogazione avrebbero già esaurito la loro efficacia e che, secondo la normativa comunale, non possono essere ammessi quesiti che abbiano come oggetto “bilanci”, “dovendosi ritenere inclusi nel divieto tutti gli atti la cui eliminazione potrebbe avere risvolti sulla finanza pubblica”;
che, intendendo come “bilanci” “tutti gli atti la cui eliminazione potrebbe avere risvolti sulla finanza pubblica”, dato che ogni atto della pubblica amministrazione ha dei costi, si dedurrebbe l’impossibilità di indire qualsiasi referendum, ledendo i diritti politici dei cittadini, andando ad inficiare lo stesso Statuto comunale, che invece ne dà la possibilità ed auspica, in maniera lungimirante, la partecipazione attiva dei cittadini alle decisioni dell’amministrazione comunale.
Rilevato:
che la delibera di cui si chiede l’abrogazione ha come oggetto non solo la progettazione ma anche la “Costruzione e gestione” dell’impianto di cremazione e che quindi non ha assolutamente esaurito la propria efficacia, che coinciderebbe con l’eventuale l’attività futura del forno crematorio e cesserebbe con la chiusura di detto impianto.

Visto:
lo Statuto del Consiglio Comunale di Civitavecchia, che all’art. 41, identifica nel Consiglio Comunale l’organo che “indice i referendum dopo che ne abbia discusso ed approvato, con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati, i requisiti di ammissibilità”;
l’art. 9 dello Statuto del Consiglio Comunale di Civitavecchia che recita: “Le deliberazioni in ordine a materie e/o competenze del consiglio non possono essere adottate in via d’urgenza da altri organi del comune”.

Tutto ciò premesso, il Consiglio Comunale di Civitavecchia,
non avendo voluto assumere direttamente la responsabilità dell’indizione del referendum cittadino sulla tematica in questione per precisa volontà politica della maggioranza pro tempore,

DICHIARA:
pienamente ammissibile il quesito referendario presentato dal comitato promotore del referendum e contestualmente rigetta la decisione della commissione tecnica del comune che aveva dichiarato inammissibile il quesito referendario, proposto dal Comitato cittadino promotore del referendum abrogativo sul c.d. forno crematorio di Civitavecchia, sulla base di motivazioni in contrasto con lo stesso statuto del Comune di Civitavecchia”.

Mozione del gruppo consiliare del Partito Democratico
Marco Piendibene
Paola Rita Stella
Marco Di Gennaro

 

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