Patologie del piede: La fascite plantare (2^ parte), le cause

(continua dall’edizione precedente)

Cause:

Tra le cause scatenanti la fasciopatia plantare vi sono la retrazione o l’accorciamento dei muscoli del polpaccio e della fascia plantare. I fattori di rischio per tale accorciamento possono essere uno stile di vita sedentario, un arco plantare molto cavo o molto piatto, e l’uso cronico di calzature con tacchi alti. La malattia è molto diffusa anche tra corridori e ballerini e può verificarsi in persone le cui attività implicano lo stare in piedi o camminare su superfici dure per periodi prolungati. I disturbi che possono essere associati alla fasciopatia plantare sono obesità, artrite reumatoide, artrite reattiva, e artrite psoriasica.

La Fasciosi Plantare presenta frequentemente un’insorgenza graduale e insidiosa, i pazienti descrivono classicamente il dolore al tallone durante le attività in carico, ma può estendersi lungo la fascia plantare nell’arco longitudinale mediale del piede. Il dolore peggiore, di solito, si presenta al mattino al risveglio o dopo un periodo di riposo: questi sintomi sono altamente caratteristici di questa patologia. Il dolore spesso migliora dopo aver camminato, ma può ripresentarsi nel corso della giornata specialmente dopo un’attività prolungata, continuata o stressante.

La seconda caratteristica altamente specifica è la posizione del dolore, di solito all’origine della fascia plantare del tubercolo mediale del calcagno. In pazienti con una condizione più grave, il dolore può essere esacerbato dalla dorsiflessione passiva delle dita dei piedi e può essere presente gonfiore al tallone nelle condizioni croniche.

I pazienti spesso descrivono il dolore al tallone come pulsante, bruciante o penetrante o una sensazione di “spina al tallone” ma senza parastesie o irradiazione del dolore, escludendo così una componente nervosa. Potrebbe, inoltre, essere riportata un aumento dei sintomi durante una camminata a piedi nudi.

(segue nella prossima edizione)