Balneabilità del mare: gli esami dell’Agenzia per la Protezione Ambientale indicano valori ECCELLENTI.

Il Sindaco Pascucci: i dati Goletta Verde utili a ragionare sui sistemi di depurazione a livello regionale. Ma la nostra economia è penalizzata ogni anno dalla diffusione di dati parziali.

La qualità delle acque del mare di Cerveteri è “ECCELLENTE”. Lo dichiara l’ARPA Lazio (Agenzia Regionale  per la Protezione Ambientale) che effettua i controlli ufficiali previsti dalla legge sulle coste e trasmette ai Comuni la tabella della qualità (IN ALLEGATO). È un documento molto importante perché sulla base dei risultati in esso contenuti, i Sindaci devono emettere eventuali ordinanze che impediscano la balneabilità in alcune zone della costa. Questo è il terzo anno consecutivo che il Comune di Cerveteri ottiene la valutazione di “ECCELLENTE”, il valore massimo attribuibile, su tutti i tratti esaminati. Proprio per questo, come ogni estate, l’ordinanza di non balneabilità emessa dal Sindaco di Cerveteri (la n. 28 del 23/06/2016) riguarda soltanto i 250 metri a ridosso della foce dei due fossi, così come prevede la norma. Escluse le foci dei fossi, quindi, non c’è alcun tratto di costa che prevede la non balneabilità. Non sono molti i Comuni che ottengono risultati così positivi. Eppure non è la prima volta che la Stampa diffonde notizie diverse.

Ieri sulle pagine di Repubblica.it nella sezione Roma ho trovato un articolo che sostiene che le coste della nostra città sono molto inquinate. La fonte è Goletta Verde, la sezione di Legambiente che si occupa del mare. Ogni anno, sempre a ridosso della stagione balneare, questa associazione pubblica una propria relazione che viene inviata alla stampa. Mi sono allora chiesto, preoccupato della salute dei nostri bagnanti, come mai ci fosse una così grande discrepanza fra i controlli ufficiali e quelli di Legambiente. Ho trovato sul web la relazione di Goletta Verde e l’ho letta (http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/comunicati/gv2016_2606_maremonstrumlazio_e_risultati.pdf), trovando che Goletta Verde non verifica la qualità del mare in tutta la costa, ma soltanto alle foci dei fossi. Cioè proprio là dove, per Legge, il mare non è balneabile. È normale quindi che i rilievi fatti da Goletta Verde riportino quei valori che renderebbero necessario emettere un’ordinanza di non balneabilità, proprio come quella che il Comune di Cerveteri ha già emesso relativamente alle foci dei due fossi, e non certo a tutti gli altri tratti di costa.

Sicuramente i dati raccolti da Goletta Verde a livello di costa laziale ci devono far riflettere e soprattutto sollecitare verifiche generalizzate su tutti i depuratori del Lazio. Ma la stampa (vedi appunto Repubblica.it) cosa fa? Diffonde la notizia di un ente privato (che, ripeto, deriva da esami svolti alle foci dei fossi dove arrivano gli scarichi dei depuratori) e lo diffonde come se fosse la fotografia generale della qualità delle acque del litorale? In questo modo tutti penseranno che il nostro mare è inquinato. E sarebbe un colpo durissimo per tutte le attività economiche legate al mare e al turismo.

Nella relazione di Goletta Verde si legge “il monitoraggio di Goletta Verde prende in considerazione il campionamento dei punti critici che vengono principalmente scelti in base a un “maggior rischio” presunto di inquinamento […] foci dei fiumi, torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge: queste situazioni sono i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta all’insufficiente depurazione dei reflui urbani che attraverso i corsi d’acqua arrivano in mare. Quello di Goletta Verde è un monitoraggio puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né pretende di assegnare patenti di balneabilità, ma restituisce comunque un’istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni”.

Questa affermazione non è però sufficiente. L’economia di Cerveteri e di tutti gli altri Comuni della costa dipende anche e soprattutto dall’immagine e dalla reputazione del luogo. Quello che riporta la Stampa influisce fortemente sull’opinione pubblica. Non possiamo accettare che un’analisi “non ufficiale” diventi l’unica fonte che attesta la qualità delle nostre acque. Non possiamo avere dei dati così divergenti tra il giudizio “ECCELLENTE” certificato e notificato a tutti i Comuni da parte degli Enti deputati al controllo e il “fortemente inquinato” di un’associazione privata.

Pretendiamo da ARPA Lazio e dagli organi competenti che venga fatta chiarezza su questi temi. Il lavoro di tante famiglie che vivono grazie al lavoro estivo dipende da questi dati. Non possiamo accettare supinamente un così grave danno di immagine e quindi economico alla nostra città.

 

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