Da Mario Michele Pascale riceviamo e pubblichiamo. “Il cielo non era sereno e il fulmine è arrivato più forte che mai. Mi riferisco alla notizia dell’ingresso di Andrea Pierfederici nel PSI. Come noto Pierfederici è stato un riservato sostenitore di Rifondazione Comunista, poi un dichiarato fan di Gianni Moscherini e ora ha cambiato di nuovo casacca. Di per sé la cosa non stupisce più di tanto dato che probabilmente Civitavecchia può vantare primati nazionali per quanto concerne il trasformismo politico. In proposito invito l’opinione pubblica locale a leggere, o rileggere, il libro del 2008 sul sistema politico locale curato da Patrizio Paolinelli: “La comunità ritrovata”. All’interno di questa ricerca si trova una parte intitolata “Voltagabbana e potere” in cui sono meticolosamente ripercorse le cause e gli sconcertanti giri di walzer del gattopardi nostrani. L’ingresso di Pierfederici nel PSI è dunque in continuità con la tradizione del trasformista di saltare sul carro del vincitore portando in dote il proprio pacchetto di voti che può orientare a destra, a sinistra, al centro, ovunque pur di restare in sella. Come da tradizione anche nel caso di Pierfederici il cambio di casacca è avvenuto nell’ombra, senza consultazione degli iscritti del PSI e senza che gli organi del partito abbiano ufficialmente deliberato in tal senso. Operazioni come queste costituiscono colpi mortali alla politica intesa come strumento al servizio della collettività. Se a questo si aggiunge che a Civitavecchia le istituzioni e il sistema economico sono assai fragili il risultato è l’impossibilità per la nostra città di uscire dall’arretratezza. Per chiudere: sul piano strettamente politico l’ingresso di Pierfederici nel PSI altera, de facto, gli equilibri della maggioranza che sostiene il sindaco Tidei. Una maggioranza che funziona in base a precisi accordi, non ultimo il programma del centrosinistra. Programma che nella campagna elettorale di appena un anno e mezzo fa Pierfederci ha combattuto aspramente. Le domande ora sono: 1) chi sarà il prossimo ex moscheriniano a entrare in maggioranza? 2) quali conseguenze politiche avranno le new-entry negli assetti del centrosinistra? 3) nel tentativo di rafforzare la maggioranza non si corre invece il rischio di indebolirla?”