Le 14 famiglie dello stabile di via Regina Elena, evacuato ieri per precauzione dagli uomini della Caserma Bonifazi, non possono ancora  tornare nei loro appartamenti. Gli inquilini hanno trascorso la notte a proprie spese in un Bed and Breakfast. “Trattandosi di uno stabile di proprietà privata – spiega il vicesindaco Daniela Lucernoni – l’intervento del Comune si è limitato al pagamento del pranzo di ieri alle famiglie sgomberate, le quali ora dovranno provvedere autonomamente a una sistemazione provvisoria”. Il tecnico intervenuto per verificare l’entità della crepa, che sarebbe stata rinvenuta all’interno dello stabile in cui una ditta stava effettuando dei lavori, ha confermato lo sgombero, predisponendo però ulteriori accertamenti strutturali. L’evacuazione ha fatto letteralmente infuriare gli inquilini, secondo i quali non c’è alcuna crepa e dunque lo sgombero sarebbe stata una misura eccessiva. Questa mattina diversi di loro erano all’esterno della palazzina, in attesa di disposizioni ufficiali. Proprio in giornata, da Palazzo del Pincio, verrà emessa un’ordinanza sindacale con cui il primo cittadino obbligherà il proprietario dello stabile ad effettuare una nuova perizia a proprie spese che possa confermare l’agibilità della palazzina. Dall’ufficio stampa del Comune fanno sapere che sul documento redatto dai Vigili del Fuoco ci sarebbe scritto che non si esclude il rischio di crollo perché la ditta che sta eseguendo i lavori nello stabile avrebbe realizzato delle aperture su un muro portante che avrebbe messo a rischio l’agibilità della palazzina. Ora il proprietario dello stabile di via Regina Elena dovrà nominare un perito, il quale dopo le opportune verifiche stabilirà se e come dovranno essere effettuati eventuali nuovi lavori. I tempi, dunque, sono destinati ad allungarsi per le 14 famiglie coinvolte nello sgombero.

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