“Devo sottolineare come il cosiddetto garbo istituzionale non ci sia stato: chi avevamo invitato politicamente a discutere la questione da parte del Ministero non è venuto, il colonnello Massara, che ringraziamo per la presenza, può fornire solo una risposta dal punto di vista tecnico.

Nei giorni scorsi io e l’assessore Manuedda abbiamo fatto una richiesta di accesso agli atti ma la risposta è stata incompleta. Abbiamo predisposto una richiesta di integrazione, ma anche questo di certo non è stato un atteggiamento tipico del “garbo istituzionale”.
Il Ministero non si è fatto vedere, dimostrando scarsa trasparenza, cosa che accade spesso purtroppo da parte delle amministrazioni statali nei confronti delle amministrazioni locali che poi hanno il contatto diretto con il cittadino.
Il fatto che si venga a fare un investimento da 18 milioni di euro è segno del fatto che l’ossidatore è stato pensato non solo per smaltire il pregresso ma anche per funzionare negli anni futuri.

Essere qui oggi dà una sensazione di dejavù: il dott. Mocci, il dott. Ghirga, Enrico Luciani li sentiamo parlare da decenni e purtroppo dobbiamo discutere ancora questioni di questo tipo.
Rispetto al passato devo però rappresentare un elemento di differenza che ci deve dare forza, ossia la presenza in Parlamento di rappresentanti locali come l’on. Marta Grande e l’on. Marietta Tidei, che fa parte della maggioranza che sostiene questo governo.
Questo dovrebbe consentirci di avere una giusta interlocuzione col Ministero. Tutti gli enti locali, ossia i Comuni, l’Area Metropolitana, la Regione Lazio, hanno già espresso istituzionalmente il loro no. Cosa altro dobbiamo fare noi istituzioni locali per farci ascoltare rimanendo nel normale alveo istituzionale?

I rappresentanti nazionali facciano di tutto per portare la nostra voce al Ministro della Difesa Roberta Pinotti, si appostino fuori il suo ufficio se necessario.

La politica è stata debole negli anni passati, a volte anche prona. La politica prona però, per quanto ci riguarda, non c’è più.
Se le cose le vogliamo fare davvero tutti quanti insieme, e ne abbiamo dato dimostrazione con la lettera firmata in maniera congiunta, se non ci dividiamo, se non ci sono questioni personali, se non ci sono prime donne, al risultato ci arriviamo.
Anche se dovessimo arrivare alla malaugurata ipotesi di andarci a mettere davanti al CETLI.”

Antonio Cozzolino, Sindaco di Civitavecchia.

 

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