Bocciato il tracciato, riparte l’iter e si perderanno altri anni.
Un’arteria di fondamentale importanza ma che rischia di restare un sogno per lo sviluppo dell’Alto Lazio. La Civitavecchia-Viterbo o meglio il completamento della strada che dovrebbe collegare i due centri continua a fare discutere soprattutto dopo la bocciatura del tracciato che vedeva l’ultimo tassello dell’arteria attraversare la zona del Mignone. Uno stop che equivale a rendere sempre più improbabile la conclusione di una vicenda che dura ormai da tantissimi anni e su cui si è scritto e detto di tutto di più. Che sia una strada fondamentale non è certo cosa difficile da comprendere, ma da sempre osteggiata da quella parte di ambientalisti che, negli anni, si sono però tappati il naso di fronte ad altri scempi ecologici, vedi centrale di Tvn, nel momento in cui magari qualche esponente della prima ora ha avuto la fortuna di sedere nei palazzi che contano. Ma tanto è che la bocciatura del tracciato è stata accolta come una vittoria contro quello che sarebbe stato uno scempio ambientale, quando in linea d’aria la famosa ciminiera bianca e rossa sputa di tutto di più. Insomma l’ennesima perdita di tempo e l’ennesimo stop ad un’opera attesa da anni e che rappresenta un punto importantissimo per lo sviluppo del territorio ma anche per la sicurezza stradale. Si tornerà a parlare di tracciati, ancora per anni, discutendo spesso anche del nulla ma non della cosa più importante, quella di creare le basi per lo sviluppo del territorio e quindi di occupazione. Ma d’altronde agli ambientalisti chic importa nulla o poco di tutto questo.

 

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