“Ormai il rischio di default per il Comune di Civitavecchia è un qualcosa di tangibile, ma credo che un Comune che non ha risorse per fare sviluppo e deve limitarsi a gestire una situazione debitoria paradossale, sia già in default”. Parole di Tullio Nunzi, direttore della Confcommercio Roma, secondo il quale “limitarsi ad aggravare cittadini e imprese di ulteriori balzelli significa mettere in ginocchio famiglie e imprenditoria locale”. “Capisco – afferma Nunzi – che l’austerità non è amara medicina, ma logica conseguenza di dissennatezza, di sprechi, in particolare nelle municipalizzate, che hanno lasciato una traccia indelebile nelle nostre bollette a fronte di servizi lontani da standard qualitativi accettabili. I debiti attuali sono frutto della ricerca inconsulta di consenso elettorale, di un solidarismo male inteso, che ha creato un welfare malato. Bisogna tagliare gli sprechi, gli sperperi, spesa improduttiva, le ineficienze che sono la ragione della quintuplicazione delle tasse locali negli ultimi 20 anni”.