Non c’è argine alla violenza di genere (Rubrica a cura del Dr Remo Fontana, Criminologo)

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Secondo i dati Istat sono quasi 7 milioni le donne che nel corso della loro vita subiscono abusi.

(Prima Parte)
La violenza sulle donne, sui minori, sul diverso per colore della pelle o per diversa abilità, ma anche quella condotta nei confronti di alcuni uomini, sembra continuare imperterrita, contribuendo a riempire le cronache nere dei vari media e oggetto di discussione sui social networks.
Negli ultimi anni, sicuramente in modo sempre maggiore, si sta prendendo coscienza del fenomeno violenza. Soprattutto le donne, che per vari motivi, riconducibili in tanti casi ai sentimenti ed alla pietà nei confronti dell’abusante, ma anche dovuti alla paura di ritorsioni psichiche, fisiche ed economiche, che per tanto tempo erano rimaste nel silenzio, stanno infrangendo quel muro altissimo ed apparentemente invalicabile, uscendo allo scoperto ed urlando con forza i soprusi vissuti a volte anche per lunghissimi anni.
Dal canto di chi scrive, in ogni occasione ho cercato di parlare e porre l’accento su questo tristissimo, scottante e purtroppo, sempre più attuale increscioso fenomeno, nella speranza che le vittime di questi reati, prima che sia troppo tardi denuncino senza indugio i soprusi e le  violenze  vissuti, ma anche nell’auspicio che gli abusanti, possano rendersi conto prima che sia troppo tardi, delle loro pulsioni e rivolgersi agli appositi centri come il CAM. Acronimo che sta per Centro Uomini Maltrattanti, nato a Firenze nel 2009, prima di altre strutture con simile finalità, e volto all’ascolto degli abusanti e non solo. Ma vedremo più avanti, gli specifici propositi di questo genere di centri.
Torniamo ora alle cronache ed ai fatti, senza però lasciarci coinvolgere da giudizi e pregiudizi personali, sentimentalismi, partigianerie e ad emettere sentenze nei confronti dell’una o dell’altra parte, così come purtroppo avviene quotidianamente in molti talk show, che approfittando della notizia scoop dell’ultima ora, per alzare il loro audience,  usano mettere in atto una sorta di processi, detti anche gogna mediatica, quando ancora  le indagini degli organi inquirenti e giudiziari appositamente deputati, sono appena all’inizio o comunque ancora in corso.
Riporto di seguito tristissimi ed allarmanti dati degli episodi di violenza sulle donne,  riprendendo quanto riportato dall’Agenzia Ansa:  “Oltre cento donne in Italia, ogni anno, vengono uccise da uomini, quasi sempre quelli che sostengono di amarle. E’ una vera e propria strage. Ai femminicidi si aggiungono violenze quotidiane che sfuggono ai dati ma che, se non fermate in tempo, rischiano di fare altre vittime: sono infatti migliaia le donne molestate, perseguitate, aggredite, picchiate, sfregiate. Quasi 7 milioni, secondo i dati Istat, quelle che nel corso della propria vita hanno subito una forma di abuso. La violenza e i femminicidi colpiscono anche le giovanissime, come dimostrano gli ultimi eclatanti casi di cronaca: quello di Noemi Durini, la sedicenne uccisa il 3 settembre dal suo fidanzato di 17 anni, e l’agghiacciante ‘vendetta trasversale’ nei confronti di Nicolina Pacini, 15 anni, uccisa dall’ex della mamma Donatella Rago”.
(Fonte:http://www.ansa.it/sito/notizie/speciali/editoriali/2016/11/24/giornata-mondiale-2016-contro-la-violenza-sulle-donne_f012b86f-eceb-44d6-964d-ee030b123360.html), e potremmo continuare a citare decine e decine di episodi più o meno analoghi.