E’ cronaca di questi giorni, ma è così da sempre, che l’amore malato può portare alla follia e all’omicidio.
L’amore è un’esperienza profonda e totalizzante, ha a che fare con il lato oscuro di ognuno di noi e riattiva memorie sepolte, paure nascoste, traumi dimenticati.
L’amore rapisce, incanta, seduce, come una droga offusca la coscienza, crea visioni, produce sogni e incubi.
Molte persone provengono  da un percorso fatto di anni di fatica per sopravvivere ad un ambiente spesso contraddittorio, ostile, incomprensibile e, purtroppo a volte, malato e distorto.
Con la crescita impariamo a prendere le distanze da esperienze negative che ci hanno segnato, le dimentichiamo. L’amore getta una luce accecante in questi cunicoli inconsci e il rimosso torna a galla minacciando la nostra integrità di persone proprio come fece allora, quando eravamo piccoli.
L’amore vuole tutto, vuole l’altro per sé, vuole l’esclusiva e il possesso. Non importa che l’altra persona sia altro da noi, abbia una sua vita, una dignità e abbia diritto alla sua libertà. L’amore è: “o con me o contro di me!”, nei casi patologici: “o con me o con nessun altro!”. L’amore può portare alla follia! La gelosia è il suo alimento.
Bisogna essere razionali, adulti, aver elaborato il passato per non inciampare in questi labirinti così pericolosi e subdoli che riescono a trasformare la bellezza in orrore, il desiderio in dolore, l’unione nella fine di ogni cosa.
Ma chi è adulto? Si può essere razionali in amore? Chi ha elaborato il passato? Chi è completamente fuori dai giochi dell’esistenza?
Se poi pensiamo ai nostri tempi così dannatamente confusi e ingannevoli innamorarsi oggi può risultare un’esperienza rischiosa per la salute e, purtroppo e tristemente in certi casi, anche per la vita.
Le istituzioni del passato che legavano il tessuto sociale sono in rovina o crollate del tutto. L’avvento di internet e la globalizzazione economico-culturale hanno devastato le tradizioni, la crisi dell’occidente ha reso instabile e incerto tutto. Viviamo in bilico tra un passato che non c’è più e un futuro che non si comprende. Così le unioni, la famiglia, il lavoro, la casa, oggi sono più una scommessa che una sicurezza.
Ma se tutto è così promiscuo e fragile cosa può salvarci oggi nella vita e negli affetti?
Forse l’amicizia. L’amicizia non vuole la totalità, l’esclusiva e il possesso dell’altro. L’amicizia non controlla, non gestisce, non giudica, non manca di rispetto, non esige perfezione, non si vanta, non rinfaccia, non cerca il proprio tornaconto e non si arrabbia. L’amico non vuole cambiarti, ti accetta e accoglie così come sei. Ti appoggia in ciò che credi e pensi, ti sostiene quando sei in difficoltà. L’amico ti ascolta e vuole conoscerti e allo stesso tempo si confida con te e chiede il tuo aiuto. Se hai da fare e non ti fai sentire o vedere anche per mesi o per anni quando ti rivedi è come se vi foste lasciati il giorno prima. All’amico si confidano anche i più intimi segreti e le proprie più insondabili paure. Questo perché l’amico non ti ama, l’amico ti vuole bene e ti stima per quello che sei.
L’amore malato è come una follia a due mossa dalla passione, dall’interesse e dalla paura. L’amicizia, invece, ha a che fare con il bene, con la stima e con la fiducia a prescindere da chi si è.
Se c’è amore sano, quindi fondato sul rispetto, sulla libertà propria e dell’altro ad esistere per come siamo, sul dialogo, sul mutuo aiuto, sull’accoglienza dell’altro, sulla complicità e sulla condivisione allora c’è, prima di tutto, amicizia.
Nell’amore sano la passione e il desiderio colorano e arricchiscono il rapporto. Siccome ci sono fiducia e stima la libertà e l’esperienza di vita dell’altro fanno crescere anche il partner. Le paure e le difese non hanno una via per tornare a galla e rovinare tutto. Nell’amore sano se non ci si può vedere non è la fine e il fantasma dell’abbandono non esce fuori dall’armadio. Nell’amore sano ci si aspetta e ci si desidera sempre di più.
E’ difficile, certo, uscire dagli schemi mentali che condizionano la nostra vita, andare oltre le forme culturali che ci hanno cresciuti sin da piccoli e agire da persone libere che pensano con la propria testa, ma è possibile. L’abitudine e le convenzioni sociali ci spingono a dividere i due concetti. L’amore è una cosa, l’amicizia è un’altra. Ma chi l’ha detto? E se, invece, per amare bene e stare bene con un’altra persona fosse necessario esserci prima di tutto amico?
Gli amici parlano, le coppie litigano. Gli amici si fidano, gli amanti sospettano. Gli amici si accettano così come sono, gli innamorati fingono e si vogliono cambiare l’un l’altro a propria immagine e somiglianza. Gli amici si riconoscono sempre, anche dopo anni, marito e moglie, spesso si girano dall’altra parte.
Non c’è amore senza amicizia.

www.alessandrospampinato.it

 

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