Parla il titolare della Farmacia Amalfitano aggredito da un uomo che voleva fare un tampone.

Cittadini sempre più esasperati dal clima di tensione alimentato anche da fake news. E a pagarne le spese sono proprio coloro che da mesi, anzi anni, sono in prima linea nella battaglia contro il Covid. E lo sono anche ora, durane la quarta ondata della pandemia.

Farmacisti e medici che sono diventati troppo spesso bersagli.

A testimoniarlo è l’escalation di episodi di violenza anche nella nostra città. Dopo l’aggressione all’hub vaccinale infatti anche alla Farmacia Amalfitano di San Gordiano un cliente se l’è presa con il medico.

È successo venerdì, il 28 febbraio, verso le 8:30. Come ogni giorno erano diverse le persone in fila per eseguire i tamponi. Ad un certo punto un signore dà in escandescenza. “Ad allertarmi è stata la mia assistente, che cura la parte burocratica” ci spiega il Dottor Antonio Amalfitano che è immediatamente intervenuto per cercare di riportare la calma. “Ho cercato di parlare con il signore, volevo anzitutto capire quale fosse il problema.

Il mio intento era solo quello di riportare la situazione alla normalità” continua il medico spiegando come il personaggio, attorno ai 65 anni, si lamentava per la gestione della fila dei tamponi.

“Ho tentato di parlare con quell’uomo, spiegando anche che se non si fosse calmato non gli averi neppure eseguito il test” dice il dottor Amalfitano che ha più volte invitato il soggetto a mantenere oltre la calma anche la distanza. Per tutta risposta si è visto mettere le mani addosso.

“Mi ha dato una spallata al petto, ho perso l’equilibrio e sono finito contro uno scaffale. Scaffale dietro al quale per puro caso si trovava una mia dipendente, che ha retto la struttura. Se così non fosse stato probabilmente sarei finito a terra” spiega il dottore che non nasconde di avere già qualche problemino di salute e dall’accaduto ha riportato fortunatamente solo una piccola ferita.

Sono stati allertati immediatamente i carabinieri ma al loro arrivo l’uomo si era già allontanato.

“Ora, consigliato dal mio avvocato, procederò per la parte civile – ci racconta Amalfitano – Essendo stato aggredito mentre lavoravo in quanto incaricato di pubblico servizio la Procura della Repubblica ora comunque procederà anche senza la mia denuncia”.

L’uomo insomma sarà tenuto a rispondere del gesto.

Un’aggressione che poteva avere un epilogo molto più drammatico. Un fatto comunque che è il culmine di comportamenti esasperati che non sono nuovi al personale che lavora in farmacia.

“Capita a volte di essere aggrediti verbalmente – racconta Amalfitano – Qualche tempo fa un signore se l’è presa con mia figlia perché a suo dire non aveva avuto sufficienti spiegazioni su come funzionassero i tamponi.

Quando ci sono decine di persone in fila talvolta capita qualcuno che comunque perde la pazienza, fortunatamente si tratta della minoranza.

C’è chi arriva in farmacia con in testa idee folli, come quella che dentro il vaccino ci sia il microchip. Sono spesso quei personaggi che vanno in escandescenza. Ovviamente c’è anche chi invece ha un rapporto molto amichevole con noi: ci porta i regali e dimostra gratitudine per tutto quello che facciamo. Tante persone mi hanno dimostrato anche solidarietà quando sono stato aggredito”.

La Farmacia Amalfitano, ricordiamo, è da sempre in prima linea nella gestione della pandemia. Lì si possono fare sia tamponi, rapidi e molecolari, che vaccini.

Sui tamponi, in particolare, mediamente sono 150 le persone che lo fanno giornalmente e si è arrivati a farne anche 1400 a settimana.

La scorsa setimana, ad esempio, i tamponi eseguiti sono stati 1097, di cui 165 sono risultati positivi.

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