Riceviamo e pubblichiamo dal comitato NessunDorma.
“È notizia di questi giorni che il 21 giugno, tra qualche settimana, verrà inaugurato il primo pennello della darsena dedicata a Sant’Egidio. I lavori sono stati terminati con 6 mesi di anticipo e la diga foranea della nuova darsena traghetti, sarà costituita da 3 cassoni Rewec3, in grado di generare energia dal moto ondoso; un’ottima iniziativa.
Ma le banchine elettrificate?
Poco tempo fa il presidente Monti, rilasciava dichiarazioni ai giornali in cui parlava di “superamento delle banchine elettriche” in favore della “realizzazione del sistema di alimentazione della navi in sosta mediante gas, da portare con derivazione della condotta Snam Rete Gas da Tirreno Power, per l’eliminazione dello scarico dei fumi in atmosfera e superamento della stessa elettrificazione delle banchine;”. A prescindere dal fatto che appare poco credibile ed anacronistico parlare di superamento della stessa elettrificazione delle banchine, quando appena pochi pochi mesi fa, con la direttiva 2012/33/UE, l’Unione Europea ribadiva che “come soluzione alternativa per ridurre le emissioni, gli Stati membri incoraggiano l’utilizzo di energia elettrica prodotta a terra da parte delle navi ormeggiate in porto”., c’è da sottolineare che solo mesi fa (alla fine dello scorso anno anche in occasione di un ormai famoso consiglio comunale), lo stesso Monti insisteva nel sottolineare come 2 delle banchine della nuova darsena traghetti sarebbero state elettrificate per accogliere le navi in grado di sfruttare questa tecnologia.
Dobbiamo quindi constatare come quella delle banchine elettrificate si sia rivelata essere la solita nota propagandistica a uso e consumo della stampa e del tentativo di farsi una nomea ambientalista che non trova riscontri all’atto pratico. Difatti, ammesso e non concesso che il nuovo “progetto” abbia alle spalle una reale volontà di attuazione, non ci è dato di sapere quali ne saranno i tempi realizzativi. Intanto a Venezia passano dalle parole ai fatti e, grazie alla Capitaneria di Porto e all’Autorità Portuale, “le compagnie di navigazione si impegnano a far funzionare i motori principali ed ausiliari delle navi con combustibile per uso marittimo con tenore di zolfo non superiore allo 0,1% fin dall’ingresso dalla Bocca di porto di Lido creando di fatto una “green zone” speciale che impone un limite strettissimo alle emissioni. Lo 0,1% è infatti inferiore alle indicazioni dell’Unione Europea che hanno fissato al 3,5 la percentuale di zolfo accettata nei porti, che sarà ridotta allo 0,5% entro il 2020.”.
E lo scorso 22 maggio è partito il bando di gara per la prima banchina elettrificata nel porto di Livorno. Il comitato NessunDorma è costretto, come già fatto in occasione della manifestazione “Che Aria Tira” del 25 maggio, a sottolineare come le politiche di tutela della salute e dell’ambiente, non siano in realtà una priorità per l’organo di amministrazione portuale.
A prescindere dai proclami sensazionalistici, e dagli articoli di famose firme sui quotidiani nazionali, sarebbe forse stato meglio impiegare il tempo stabilito per l’ultimazione dei lavori, rispettando le prescrizioni VIA imposte ai lavori stessi dal ministero dell’ambiente, piuttosto che affannarsi in una corsa che non si sa bene quali reali vantaggi dovrebbe portare alla popolazione civitavecchiese. Almeno in termini di sostenibilità ambientale e rispetto per la salute dei cittadini”.