“Ma come. Tutti sappiamo che ogni e qualsiasi città si racconta facendo mostra dei suoi specifici connotati, e quindi con il decoro degli edifici, l’ordinato impianto urbanistico, l’assetto delle arterie e la gradevolezza dell’arredo.  Una tale verità Civitavecchia sembra proprio ignorarla, dal momento che tollera che gli enti competenti non abbiano ancora provveduto a rimarginare la ferita infertale nel giugno 2019 dal crollo del muro di via Isonzo. E lascia che a distanza di quasi due anni dall’accaduto questa strada resti lì a testimoniare con la sua precaria recinzione – che va a discapito dell’estetica, dell’ampiezza della carreggiata e della percorribilità pedonale – l’incapacità di gestire gli elementi costitutivi della sua forma fisica”.

“Per ciò che ci riguarda, abbiamo dimostrato una grossa sensibilità a tale questione facendo ampiamente la nostra parte. Siamo intervenuti pubblicamente con progressiva insistenza per sottolineare la vitale importanza rivestita da questo collegamento viario, l’inadeguatezza della sistemazione provvisoriamente realizzata e l’inammissibilità di un suo protrarsi nel tempo, anche per i disagi e i pericoli che continuano a gravare in particolare sul transito dei pedoni e dei veicoli. A inizio estate del 2020 l’Ater rispose di essere in tutta sostanza pronta a partire con i lavori di sistemazione. Ora, dopo circa un anno niente giustifica lo stallo della situazione che evidenzia non altro che inefficienza e burocrazia.  A questo punto, oltre a ciò, di fronte a una situazione di così macroscopica insufficienza com’è quella di via Isonzo, pare che il Comune abbia trovato la soluzione del problema nell’attendere i tempi – rivelatisi ormai biblici – dell’intervento dell’azienda in parola. Siamo costretti a biasimare il suo silenzio sulla questione sottolineando che pienamente sua e non delegabile è la responsabilità in tema di assetto del tessuto urbano. E insistiamo sul carattere assolutamente provvisorio della soluzione adottata. Situazioni del genere, quale il protrarsi senza fine del temporaneo puntellamento, comunicano la sensazione che in città si stia ancora galleggiando su una vita politico-amministrativa senza qualità, che non riesce ad individuare quali sono gli elementi costitutivi di una reale evoluzione verso traguardi più apprezzabili. Dove gli attori sociali ed economici non sono capaci di uscire dalle logiche d’azione che ne frenano l’operatività e di porsi al servizio della società, rivitalizzandola al suo interno. In conclusione e sintesi torniamo a chiedere che vengano urgentemente iniziati i lavori di ripristino del manufatto e delle opere annesse”. 

Italia Viva – comitato Polo Civico

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