Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del consegliere di minoranza del comune di Montalto Di Castro Paola Peruzzi sul CED.
“Con delibera n. 25 del 18 febbraio 2013, la Giunta Caci ha dato incarico per 47.432,00 euro annui alla Soc. We-COM s.r.l. di Viterbo per il SERVIZIO DI ASSISTENZA E MANUTENZIONE del C.E.D. (Centro Elaborazione Dati) del nostro Comune.
Ci sono voluti ben due mesi per avere questo risultato, da quando l’ultima delle due “fondatrici” del CED ha concluso il proprio rapporto di lavoro con il NOSTRO Ente, estromessa dalla grande operazione di “COINVOLGIMENTO” della politica di Caci.
Dovremmo gridare alla vittoria. Ma non ci riesce!
C’è poco da gioire, infatti, quando un servizio d’eccellenza come quello del CED del Comune di Montalto, costruito in anni di lavoro, investimenti e formazione, autonomo ed invidiato da altri comuni, con due persone impiegate in grado di coprire TUTTE le esigenze tecniche, gestionali e progettuali richieste, viene smantellato – e ripristinato a proprio piacimento – per ragioni slegate dalle qualità professionali di chi vi era impiegato.
Forse riusciremo ad accennare un sorriso se qualcuno spiegherà ai cittadini quali fantomatici, tecnomatici ed oggettivi criteri di scelta sono stati adottati dall’Amministrazione Caci per un incarico DIRETTO alla Soc. We-COM s.r.l., che costa ben 3.952,66 euro al mese alle casse del NOSTRO Comune, con una sola unità operativa impiegata.
In breve, dall’alto della nostra legittima ignoranza, vorremmo delle risposte ad alcune domande:
1)- Come si può affidare un servizio tanto trasversale, specifico, puntuale e specialistico in maniera diretta, senza chiedere un preventivo ad altre ditte comprese quelle già fornitrici?
2)- Di quali referenze è in possesso questa Società We-COM s.r.l., dato che in nessun allegato alla determina e alla delibera di incarico se ne trova traccia, per ottenere un affido diretto di questo delicatissimo servizio? Quali e quanti Comuni hanno come clienti? Letta sul sito We-COM la “mission” di questa Società, è possibile sapere cosa ne sanno di “sistemistica”, ovvero di quello che serve al NOSTRO CED per far funzionare in maniera OTTIMALE i servizi del NOSTRO Comune?
3)- Visto l’art.3 del Regolamento Comunale sui Lavori, Servizi e Forniture, potremmo sapere come mai non è stata applicata la soglia di spesa prevista di 20.000 euro per i SERVIZI in affido diretto, bensì quella dei 40.000 euro prevista per LAVORI?
4)- Perché il servizio è stato appaltato solo per un anno, senza una progettazione a medio-lungo termine?
5)- Infine, – e questa ci sembra più una questione etica che altro -, come si può approvare un’offerta in cui una ditta specifica – in una generica e stringata paginetta di preventivo – che il proprio mestiere è protetto da privacy ma che al tempo stesso si sentono liberi di utilizzare ciò che “apprendono” per rivenderlo ad altri (vedere allegato alla Determina n. 298 del 22/2/2013)? Avete idea di cosa hanno proposto e di cosa avete accettato? E siete sicuri che sia cosa giusta e lecita?
A chiunque sia stato ora assunto per il CED (e che avrebbe diritto a lavorare con sereno orgoglio) verrebbe da dire – se fossimo dei malpensanti – che in questo caso la politica meritocratica, di rinnovamento, equità e bla bla bla, tanto sbandierata da Caci e dalla sua truppa durante la campagna elettorale, sembra mostrare palesi cenni di cedimento.
“Se fossimo…”, ma non lo siamo.
All’Assessore al Bilancio, poi, che nella sua relazione sulla situazione economica dell’Ente di qualche mese fa aveva puntualmente riportato i 156.000 euro spesi NELL’INTERO anno 2011 dall’Amministrazione Carai per “CED, compreso personale” (“comprese”, quindi, DUE unità lavorative stabili; oltre a tutto il resto, che avrebbe per correttezza potuto e dovuto specificare), consigliamo di fare molta attenzione al portafogli, poichè tra assistenze, CED, consulenze, ecc.. nei soli DUE mesi di gennaio e febbraio 2013 la sua Amministrazione sta già a quota 90.000. Ma con una unità lavorativa in meno impiegata al Centro Elaborazione Dati.
L’amministrazione Caci ha perso per strada i buoni propositi di risparmio economico, dando prova per l’ennesima volta che fra parlare e amministrare c’è una gran bella differenza”.