“Secondo quanto scoperto da un accesso agli atti nel Comune di Montalto di Castro l’austerità e i continui tagli a progetti e servizi comunali non riguardano il primo cittadino: ammonta infatti a quasi 5000 euro il conto totale delle spese telefoniche sostenute dall’insediamento della nuova Amministrazione, totalmente a carico dei cittadini, effettuate dal Sindaco e dalla sua segreteria.
Dai dati pubblicati dall’opposizione infatti ci sono conti telefonici che registrano spese di telefonia mobile fino a 1400 euro a bimestre, ottenute a causa dell’invio di migliaia e migliaia di sms, sino ad arrivare a 18000 in soli due mesi, che regolarmente oltrepassavano la soglia del piano tariffario sottoscritto con una nota compagnia telefonica, facendo registrare cifre da capogiro per le casse comunali.
Dalla pubblicazione dell’importo delle fatture non è ancora arrivata la risposta del Sindaco pidiellino, che per ora sta scegliendo la strada del silenzio evitando di offrire delucidazioni in merito; a difesa di Caci si schiera però Obiettivo Comune, gruppo di riferimento del Sindaco stesso, che tentando inutilmente di sminuire l’accaduto e distogliere l’attenzione dallo scivolone del proprio leader, torna a parlare della vicenda Costanzo che riguardò alcuni membri della precedente giunta: clamoroso autogol anche in questo caso, visto che i famosi 60000 euro dovuti alle casse comunali sono già stati restituiti da chi di dovere, Caci farà lo stesso?
I cittadini del piccolo Comune del viterbese iniziano a chiedersi come, di fronte a continui tagli sui servizi, l’Amministrazione Caci possa aver autorizzato spese come i 13000 euro versate per il pagamento della scritta “Lea Padovani” sulla facciata laterale del Teatro Comunale o le migliaia di euro versati per i continui spettacoli pirotecnici; se si considera inoltre il mancato introito dei parcheggi della Marina e l’elevato costo della Sagra dell’asparago che ha registrato quasi la metà dei visitatori della passata edizione a detta dell’Amministrazione stessa, non si prospettano certo tempi felici in quel di Montalto di Castro. Alla faccia del rigore”.