Dietrologie e tutti contro tutti dopo la sentenza che ha eliminato i limiti al funzionamento dell’impianto. Anche il comitato dei residenti a caccia della “gola profonda” che ha aiutato l’Altair.

Un “dipendente infedele” che avrebbe inviato documenti interni al comune alla società che gestisce il forno crematorio. Costui sarebbe “la talpa” di cui tanto si discute, ormai da giorni. La faccenda è esplosa dopo che il consiglio di Stato ha dato il semaforo verde ad un aumento del tetto alle cremazioni al cimitero nuovo di sulla richiesta di sospensiva delle prescrizioni, a favore della società proprietaria dell’impianto, è stata a quanto pare una relazione tecnica interna finita nelle mani sbagliate. Il Sindaco Tedesco, circondato dagli esponenti di maggioranza, ha fornito la cronistoria di quanto avvenuto: il 13 dicembre al responsabile del procedimento viene chiesta una valutazione informale sul piano economico e finanziario, della quale comunque la giunta non terrà conto nel non accettare l’offerta di un accordo della società Altair per bruciare più salme. A quel punto la valutazione tecnica ricompare però tra le carte della stessa Altair. Il sindaco ha già avvertito l’autorità giudiziaria di quanto avvenuto affinché indaghi su come sia stata possibile questa fuga di notizie che ha nei fatti aperto le porte ad un numero maggiore di cremazioni, contro il volere dell’amministrazione e dei comitati dei residenti. Comitati che dal canto loro hanno fatto sentire la voce per ribattere ad alcune considerazioni arrivate dall’ambiente dei precedenti amministratori, quelli a 5 stelle, che hanno appoggiato questo conetstato investimento privato. Affermano Roberto De Vito e Marinella Scaccia, de In nome del Popolo inquinato: “abbiamo inoltrato alla Magistratura di Civitavecchia istanza per un riesame della torbida faccenda del crematorio facendo presente come la celata esistenza di un vero e proprio Piano Regolatore Cimiteriale, approvato con delibera n° 287 del 1997, non abbia permesso al CTU di far conoscere al Giudice la verità. Identica nota è stata altresì inviata alla Procura presso la Corte di Appello di Roma. Abbiamo inoltre fatto formale richiesta al Segretario Generale del comune di Civitavecchia di effettuare una fiscale disamina di tutto l’iter del crematorio gestito, per quanto di competenza, dai vari funzionari comunali per rilevarne, se del caso, qualsiasi atto illegittimo. Si dia il caso che la gran parte di questi “presunti fattacci“ sia accaduta durante l’amministrazione 5 stelle che avrebbe dovuto espletare, come prevede la legge, azione di indirizzo e controllo ma che invece è stata, a dir poco, dormiente. Scegliete voi il proverbio che desiderate: i cavalli si vedono all’arrivo – ride bene chi ride ultimo”.

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