Secondo il leader del Polo Democratico, l’Amministrazione ha programmato male le manutenzioni e non ha nemmeno messo in atto nessuna delle misure di emergenza necessarie. In funzione una sola autobotte. Disastroso esordio del delegato Floccari.
“Senza acqua e abbandonati a se stessi. Questo il destino dei civitavecchiesi nel lungo week-end che ha segnato li disastroso esordio di Floccari come delegato del Sindaco. Altro che il cambio di passo annunciato… a chiacchiere.
Il fermo dei ben due acquedotti è stato programmato senza un minimo di criterio, venerdì e il lunedì appena trascorsi. Il caldo estivo e la rincorsa alle spiagge dovevano suggerire una diversa tempistica, ben sapendo (?) che nel week end i consumi domestici erano destinati a salire.
Anzitutto doveva essere richiesto un aumento della fornitura all’Acea che serve più del 50 per cento dei rubinetti.
Per alleviare la grade sete dovevano essere predisposti servizi di emergenza. Le autobotti (ce n’era una sola) potevano essere richieste ai comuni vicini (a cominciare da Tarquinia e Santa Martinella), alla Protezione civile, ai comandi militari, a ditte locali e alla Prefettura stessa.
Doveva essere istituito un numero unico (quello dei vigili urbani per esempio) in grado di rispondere 24 ore su 24 per smistare le chiamate, riconoscere le più urgenti e un “centro di coordinamento” per l’invio tempestivo dei rifornimenti a cominciare da cliniche, ospedali ed esercizi pubblici.
Infine doveva essere garantita un’ informativa puntuale, efficace e tempestiva in grado di consentire alle famiglie di fare scorta del prezioso liquido.
Anzitutto doveva essere richiesto un aumento della fornitura all’Acea che serve più del 50 per cento dei rubinetti.
Per alleviare la grade sete dovevano essere predisposti servizi di emergenza. Le autobotti (ce n’era una sola) potevano essere richieste ai comuni vicini (a cominciare da Tarquinia e Santa Martinella), alla Protezione civile, ai comandi militari, a ditte locali e alla Prefettura stessa.
Doveva essere istituito un numero unico (quello dei vigili urbani per esempio) in grado di rispondere 24 ore su 24 per smistare le chiamate, riconoscere le più urgenti e un “centro di coordinamento” per l’invio tempestivo dei rifornimenti a cominciare da cliniche, ospedali ed esercizi pubblici.
Infine doveva essere garantita un’ informativa puntuale, efficace e tempestiva in grado di consentire alle famiglie di fare scorta del prezioso liquido.
Niente di tutto questo.
Si è preferita la strada degli annunci, nascondendo sotto il tappeto la “polvere” che pure c’è nelle dimissioni del precedente delegato, il Consigliere Carlini.
L’amministrazione grillina, il cui sport preferito sembra essere quello di lavarsi le mani e dare la colpa a chi li ha preceduti, si è nascosta lasciando i cittadini allo sbando più completo.
Le misure citate invece erano servite, eccome, nell’estate 2012 e non furono abbandonate nemmeno nel 2013 quando, per effetto di lunghi e spesso difficili interventi sulla rete di distribuzione e sull’acquedotto dell’Oriolo (oggi di novo all’asciutto), i disservizi furono limitati davvero al minimo.
Inoltre, ogni giorno, tutti gli organi di informazione ricevevano all’epoca un dettagliato report sulle portate di ogni singolo acquedotto registrate nelle 24 ore precedenti che, unite alla segnalazione di eventuali disservizi programmati, consentivano di fare una credibile previsione della portata accumulata dalle cisterne cittadine e dunque del flusso idrico nelle case”.
Si è preferita la strada degli annunci, nascondendo sotto il tappeto la “polvere” che pure c’è nelle dimissioni del precedente delegato, il Consigliere Carlini.
L’amministrazione grillina, il cui sport preferito sembra essere quello di lavarsi le mani e dare la colpa a chi li ha preceduti, si è nascosta lasciando i cittadini allo sbando più completo.
Le misure citate invece erano servite, eccome, nell’estate 2012 e non furono abbandonate nemmeno nel 2013 quando, per effetto di lunghi e spesso difficili interventi sulla rete di distribuzione e sull’acquedotto dell’Oriolo (oggi di novo all’asciutto), i disservizi furono limitati davvero al minimo.
Inoltre, ogni giorno, tutti gli organi di informazione ricevevano all’epoca un dettagliato report sulle portate di ogni singolo acquedotto registrate nelle 24 ore precedenti che, unite alla segnalazione di eventuali disservizi programmati, consentivano di fare una credibile previsione della portata accumulata dalle cisterne cittadine e dunque del flusso idrico nelle case”.