Parte da Porto Torres l’iniziativa “Pasto Buono”.
È da poco stata annunciata la notizia che una nota compagnia di navigazione abbia stretto un accordo con l’associazione Onlus Mirade di Porto Torres, in Sardegna, per lanciare l’iniziativa ‘Pasto Buono’, che metterà a disposizione i pasti invenduti
dei ristoranti delle sue navi. E’ stato annunciato che l’iniziativa prevede che tutti i pasti invenduti e perfettamente conservati a bordo delle navi, che approdano quotidianamente nei porti serviti dalla compagnia, siano donati alle persone e alle famiglie bisognose. L’iniziativa, che scatta a Porto Torres, è stata attivata anche in numerosi altri porti italiani.
Fin qui onore e pregio alla compagnia di navigazione che è riuscita a mettere a segno una buona azione, fregiandosi di aver aiutato Onlus in azioni caritatevoli. Tuttavia c’è da analizzare il rovescio della medaglia, discutendo della situazione alimentare presente a bordo delle navi. Quella che non gode dei riflettori della stampa e di cui nessuno parla. Infatti i giornali parlano della nota e, sicuramente, accorata iniziativa alimentare adoperata, (d’altronde a chi piacciono gli sprechi), ma nessuno ha
fatto parola del cibo che l’equipaggio è “quasi” costretto a mangiare. Il vitto cui è costretto a sottostare il personale di bordo degenera ogni giorno che passa, portando i marittimi a mangiare cibo surgelato in ogni modo e in tutti i momenti. Si è perso il diritto dei due secondi; vengono servite quasi esclusivamente patate, in tutte le salse, per tutti i gusti, escludendo le altre verdure
ad ogni pasto. Il pesce fresco viene servito una sola volta a settimana. Al contrario i menu passeggeri contengono all’interno pietanze di tutte le specie, hanno portate diverse per pranzo e per cena. Era davvero giusto e necessario sponsorizzare un accordo Onlus per donare il cibo avanzato, quando sulla stesse navi il cibo necessario alla sopravvivenza e alla corretta alimentazione dei lavoratori è carente?
Ma questa compagnia di navigazione sembra essere solita andare incontro a dinamiche poco chiare e dai diversi risvolti della medaglia. Quindi, anche questa volta, non stiamo denunciando nulla di nuovo sotto al sole. Magari meditare più a lungo prima di
prendere determinate decisioni, cercare di capire dove puntare le risorse a disposizione, magari puntandole sul personale, sarebbe cosa buona e giusta.

 

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