“Sono dispiaciuta che Monti e Moscherini siano passati da una profonda corrispondenza di amorosi sensi alla guerra
dei Roses, ma sono convinta che tra moglie e marito non sia bene mettere il dito. Leggendo però i report della conferenza stampa che ha tenuto ieri il Commissario dell’Authority penso che questa sceneggiata napoletana sull’enfant prodige vittima di chissà quale complotto, Monti poteva anche risparmiarcela. Come un perfetto uomo sull’orlo di una crisi di nervi, il Commissario ha sparato nel mucchio tentando di tirare in ballo anche me che in questa guerra non c’entro nulla e non ho nessuna intenzione di entrarci. Probabilmente il caldo avrà generato nel Commissario un processo di rimozione di alcuni ricordi relativi al suo passato. Proverò pazientemente a riesumarli. Da parlamentare, mai ho mosso a Monti un rilievo rispetto alla sua persona, al suo patrimonio personale, alla sua famiglia, alle sue amicizie, alle sue vicende giudiziarie delle quali si occupa la magistratura e di cui non dovrebbe occuparsi nessun altro. Con la mia faccia e la mia firma ho presentato atti di sindacato ispettivo esclusivamente relativi a comportamenti posti in essere dal Commissario nell’esercizio delle sue funzioni pubbliche. L’ho fatto
senza anonimi, fake, prezzolati leoni da tastiera, rabbiosi cani da guardia sempre pronti a sbranare l’avversario per compiacere il padrone o giornaliste accondiscendenti che invece di svolgere le funzioni di assistenti al RUP, infiocchettavano gli articoli per non far fare brutta figura al capo. Non credo che ricordare che nelle Autorità portuali si debba essere assunti con concorso pubblico equivalga a gettare fango su qualcuno, non credo che affermare che i
150 contratti da assistenti al RUP, fatti in due anni, avrebbero dovuto seguire procedure diverse, corrisponda ad insultare qualcuno, così come non credo che denunciare il fatto che non sia normale assegnare gli appalti solo attraverso affidamento diretto e procedura negoziata e quasi mai attraverso gare aperte equivalga a ledere
l’onorabilità del Presidentissimo. Oltre a me, queste cose le hanno messe nero su bianco il MEF e la Corte dei Conti. Quindi nessun fango. Solo Fatti. Oggi però dirò che l’attuale commissario è un bugiardo matricolato, che con una inaudita faccia di bronzo è stato in grado di smentire le sue stesse conversazioni sul caso Concordia, come se a
parlare al telefono fosse stato un altro. A me non interessa sapere quante bottiglie abbia stappato Monti dopo la notizia del relitto andato a Genova, né con chi abbia brindato: mi interessa però ristabilire la verità sui legami che in questi anni hanno influito sulla politica cittadina, sulla vita e sulla morte di diverse amministrazioni. Non c’è nessun legame di affari tra Moscherini e Tidei. I legami molto stretti c’erano invece tra Moscherini e Monti che grazie a quei legami ha beneficiato, senza passare attraverso un concorso pubblico, di un posto di lavoro da direttore amministrativo dell’Autorita portuale avendo nel suo ricco curriculum professionale solo un’esperienza da stagista alla FILAS. Moscherini con il giovane Monti è stato talmente generoso da volerlo suo assessore al bilancio e
farlo nominare Presidente dell’Autorità portuale dall’allora Ministro ai Trasporti Matteoli. Si sa che Moscherini fosse un vero e proprio talent scout e se oggi Monti sputa nel piatto in cui ha mangiato per anni avrà i suoi buoni motivi. A me non interessano. L’importante è che ricordi bene che insieme a Moscherini ha governato, distrutto le
aziende comunali e che le riunioni per far cadere l’Amministrazione Tidei, lui e Moscherini le tenevano nel suo studio privato, altro che pilastro unico tra Tidei e Moscherini. Tidei si è candidato contro Moscherini mentre Monti, da Presidente, faceva la campagna elettorale per Moscherini. Insieme hanno fatto cadere Tidei, insieme hanno
sostenuto Massimiliano Grasso a Sindaco e poi il Movimento 5 Stelle che infatti lo ha poi ripagato con l’inserimento del suo nome nella terna da inviare al Ministero e che continua a dimostrare nei suoi confronti un’indulgenza quantomeno sospetta. Eviti di sparare nel mucchio per confondere le acque e inizi ad entrare nell’ordine di idee
che chi esercita un ruolo pubblico può ricevere apprezzamenti ma anche critiche. Anche perché non può assumere 53.000 assistenti al RUP e comprare il consenso di tutti. Per me finisce qui”.
Dichiarazione di Marietta Tidei (Pd).

 

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