Il M5S di Civitavecchia interviene sulla privatizzazione della Croce Rossa Italiana. “Dopo la fuga dei medici dal Pronto Soccorso e la chiusura del Centro Trasfusionale cittadino, un’altra tegola sta per abbattersi sulla già disastrata situazione dell’assistenza sanitaria civitavecchiese. Il governo del mai troppo deprecato Presidente del Consiglio Monti con il D.Lgs. 178/2012 (entrato in vigore il 3 novembre del 2012) ha allineato la Croce Rossa Italiana alle sue consorelle di Croce Rossa e Mezza Luna Rossa d’oltre confine.
“Le funzioni esercitate dall’Associazione Italiana della Croce Rossa, di seguito denominata CRI, sono trasferite, a decorrere dal 1° gennaio 2014, alla costituenda Associazione della Croce Rossa Italiana che diviene a tutti gli effetti persona giuridica di diritto privato”. Non è un semplice gioco di parole, con il termine “italiana” che scivola di poco in avanti nel nome dell’Associazione. La Croce Rossa cessa quindi d’essere un “ente pubblico non economico” e diviene un’associazione di diritto privato. Questo continuerà ad operare in campo sanitario, non ricevendo più finanziamenti pubblici, e per sostenersi dovrà sottoscrivere “convenzioni con pubbliche amministrazioni, partecipare a gare indette da pubbliche amministrazioni e sottoscrivere i relativi contratti”.
Per quanto riguarda la situazione cittadina, il cambiamento in atto sembra mettere a repentaglio la stessa sopravvivenza del Comitato Locale civitavecchiese. Esiste il rischio concreto che i mezzi impegnati in convenzione con l’ARES 118 e quelli adoperati per il servizio di trasporto invalidi possano non essere più garantiti e che gli operatori sanitari attualmente impiegati in tali servizi, oltre a quelli volontari, rischino il proprio posto di lavoro o siano messi davanti ad un “adeguamento contrattuale” che li assimili ai lavoratori delle società interinali, già impiegati alla scandalosa cifra di 2,50 euro l’ora per i turni di notte ed i festivi. Cuore della protesta è via Ramazzini, a Roma. I lavoratori protestano contro il passaggio da un contratto di natura pubblica ad uno di natura privata (il contratto Anpas), che non garantisce il processo di stabilizzazione del personale a tempo determinato, i livelli occupazionali e quelli salariali. Il Movimento 5 Stelle di Civitavecchia dà loro piena solidarietà e l’impegno a lavorare per invertire la tendenza alla precarizzazione del lavoro, allo smantellamento dello stato sociale, alla logica del profitto ad ogni costo che rischia di lasciare la CRI in pasto a quegli stessi privati che già oggi spadroneggiano nel campo delle ambulanze private”.

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