Il M5S di Tarquinia ribadisce la ferma contrarietà alla realizzazione della superstrada Orte – Civitavecchia nella Vallata del Mignone, la cui unicità e valore sono stati affermati dal Ministero dell’Ambiente, con il parere negativo espresso per la Conferenza dei Servizi con parole chiare ed univoche: la Vallata va conservata come “paesaggio in forma pristina”. Lo stesso Ministero ha dichiarato quel paesaggio patrimonio ambientale “non disponibile” e da proteggere da una modifica  “irreversibile”, incompatibile con la vocazione del territorio. La  Commissione Tecnica del Ministero, al contrario di quanto sostenuto da ANAS, ha affermato che l’impatto della superstrada non è mitigabile. Il pesante parere del Ministero, contrario al tracciato della Civitavecchia Orte rappresenta un evento storico: è la prima volta che una procedura di Via speciale, per una “grande opera”, decretata prioritaria ai sensi della legge obiettivo del 2001, si chiude con una bocciatura ministeriale dell’opera. L’autorevolezza dell’istituzione che l’ha pronunciato, rende il parere vincolante, e rappresenta un raro caso di come lo Stato dovrebbe agire per rispettare la nostra Costituzione, che gli attribuisce il ruolo di strenuo difensore del paesaggio. Oggi la realizzazione dell’infrastruttura è nelle mani del Governo che potrebbe approvarla contro il parere negativo del Ministero dell’ambiente. La Legge Obiettivo lo consente, prevedendo il passaggio autoritario del governo in caso di mancato accordo tra i Ministeri. Quella legge però è stata dichiarata potenzialmente e concretamente criminogena da Raffaele Cantone, per i numerosi scandali con al centro le tangenti degli appaltatori di grandi opere (prevalentemente autostrade e simili); lo stesso Ministro delle Infrastrutture l’ha dichiarata superata, per non aver prodotto i risultati desiderati: le opere programmate sono rimaste per lo più  irrealizzate e/o incompiute o risultano ormai obsolete; l’economia ha preso un’altra strada rispetto al trasporto su gomma. La superstrada Orte Civitavecchia è emblematica in questo: il suo senso strategico era legato allo sviluppo industriale del polo di Terni, che oggi sopravvive solo nei racconti, come archeologia industriale. Si vuole distruggere La Vallata del Mignone in nome di una “rilevanza strategica nazionale” ormai inesistente, mentre l’opera fa gola solo a chi si aggiudica gli appalti, tra l’altro con ribassi da capogiro, che farebbero fallire anche le Aziende più virtuose; questa circostanza inoltre fa sorgere più di un sospetto sulla provenienza dei capitali investiti. Ringraziamo i cittadini che si sono opposti e si oppongono al progetto e a tutti i comitati e associazioni che presentando puntuali osservazioni hanno sostenuto la CTVIA nel parere negativo. Il M5S Tarquinia, che da sempre contrasta questo scempio annunciato, chiede che si metta finalmente mano al progetto di messa in sicurezza della SS1 BIS, con costi per la Comunità infinitamente minori e un bassissimo consumo di suolo. Il M5S chiede che gli interventi di messa in sicurezza dell’Aurelia Bis vengano attuati subito, perché in pochi mesi si avrebbero risultati concreti e veloci per dare sicurezza a chi la percorre. Questa è la cosa giusta da fare, questo è un sì da pronunciare, mentre i grandi interessi, smaniosi di cementificare e asfaltare, vogliono strumentalmente la SS1 pericolosa e mortale. Ora serve che Tarquinia, chiamando a raccolta anche i territori limitrofi, rivendichi con fermezza il diritto ad un’Aurelia Bis sicura e il M5S agirà per questo.

 

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