Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del consigliere comunale Fabrizio Lungarini.
“Dall’osservatorio privilegiato di una lista civica provo a dare voce a quel piccolo disagio interiore, lo stesso che ha spinto me ad entrare in politica e che ancora mi trattiene dal sottoscrivere una tessera di partito.
L’illuminazione è venuta dal racconto di un mio amico che in tv ha visto l’intervista in piazza durante un comizio di Grillo fatta ad un uomo di mezza età che mostrava alla telecamera un numero indiscriminato di tessere di partito di ogni colore e natura.
E allora perchè non dirlo, anche io avrei votato grillo se non fossi stato coinvolto nell’agone politico.
Quello che i partiti non hanno capito è che agli occhi delle persone sono da tempo morti i valori di destra e sinistra che hanno giustificato l’esistenza in vita degli schieramenti contrapposti.
Il risultato della globalizzazione e dell’ingresso nell’U.E. è la sostanziale omologazione delle necessità programmatiche, del modello economico dentro il quale operare e la condivisione comunitaria delle regole da attuare.
È così iniziata a serpeggiare la convinzione che destra e sinistra fossero uguali.
L’Europa va quindi in una direzione, mentre i partiti si sono ridotti a spartirsi il bottino a seconda della vittoria marginale alle elezioni.
In pratica le segreterie dei partiti si sono trasformate in uffici di collocamento aperti h24, in agenzie di appalti e servizi dediti all’accumulo di cariche, rimborsi, stipendi e privilegi perdendo del tutto di vista l’idea di nazione, giustizia sociale e libertà che ha dato i natali alla nostra repubblica.
Con la crisi economica e l’avvento del precariato come modello base del mercato del lavoro, i cittadini hanno intensificato e moltiplicato la richiesta di posti di lavoro ricevendo in cambio un ricatto elettorale continuo che ha reso i flussi elettorali precari come le offerte delle agenzie interinali.
A fronte di questa perdita di dignità delle persone, i privilegi, gli stipendi e il numero dei parlamentari e consiglieri regionali sono rimasti intatti ed anzi sono addirittura aumentati.
E anche i nomi e i certificati anagrafici degli eletti o dei loro centri di potere hanno resistito a lunghi periodi di inerte opposizione o di colpevole maggioranza.
In questo contesto il Grillismo ha trovato il suo terreno più fertile, anche a Civitavecchia.
L’esempio più eclatante in città è la voce che vuole la maggioranza dei dipendenti di Città Pulita votare il M5S.
La categoria degli assunti senza concorso, con la promessa del posto fisso, sta per essere tradita sia da chi ha firmato l’incarico e non doveva, sia da chi ha promesso di mantenerlo sapendo di non averne i mezzi economici.
E proprio loro che hanno dovuto e voluto vendere l’anima al diavolo e che stanno per andare all’inferno, vogliono tirar dentro il sistema che ha tolto dignità al lavoro e valore al merito, allo studio e alla dedizione.
La cancrena politica chiede di amputare i costumi malati. Chiede di dimezzare i parlamentari, i loro stipendi e privilegi, di sospendere la carica di onorevole a tempo indeterminato e che tale onoreficenza venga guadagnata sul campo, di votare il proprio candidato e non una lista bloccata..in pratica vogliono vedere la bestia affamata, costretta a lavorare sulle cose concrete e non sugli inciuci e sulle spartizioni.
Non si tratta di una dittatura del Web ma un ritorno alla sovranità popolare, non si tratta di populismo ma di democrazia. Per disinnescare Grillo bisogna cambiare il paese perchè non basta più la semplice promessa di farlo”.