L’intervento del Movimento per la Vita sulla sepoltura feti

“Non è dato conoscere a quale causidico si siano rivolte le donne in difesa della legge 194, al fine di ostacolare l’inumazione di feti ed embrioni. E’ un continuo citare, a sproposito, leggi e regolamenti che renderebbero illegittima la concessione di aree per la inumazione di feti umani ad una associazione cattolica, ADVM (Ass. Difendere la Vita con Maria), per la precisione”.

“Come un disco rotto ed incuranti delle giuste osservazioni giuridiche già avanzate in merito dall’associazione di donne “Insieme per la Vita”, invece favorevole alla sepoltura, esse continuano a citare, per giustificare le proprie tesi, gli articoli 92 ed 100, del Regolamento Nazionale di Polizia Mortuaria, DPR 285/1990. Articoli che non “ c’azzeccano nulla “ con la questione. L’art. 92, infatti, vieta l’assegnazione di aree cimiteriali a coloro che abbiano finalità di lucro o speculazione, finalità che non sussistono nel caso di specie, mentre l’art. 100 prevede la possibilità di procedere alla sepoltura di persone per culti diversi da quello cattolico. Quale sia il collegamento con la concessione di un’area cimiteriale ad una associazione che non ha fini di lucro, è un mistero.
La legge,in merito all’inumazione dei feti, è chiarissima, se letta senza occhiali ideologici : gli artt. 7 comma 2 del Dpr 10 settembre 1990, n. 285, regolano e consentono l’inumazione dei “prodotti abortivi di presunta età di gestazione dalle 20 alle 28 settimane …”, come anche i prodotti del concepimento di presunta età inferiore alle 20 settimane “a richiesta dei genitori, o chi per essi”. La limpida applicazione della normativa relativa alla concessione di un’area cimiteriale ad ADVM, che l’ha regolarmente acquistata, è stata evidenziata anche da alcuni esponenti del PD. I consiglieri comunali del PD, Di Gennaro, Stella e De Angelis, hanno infatti recentemente
dichiarato che : “ … nulla ci sia da eccepire dal punto di vista formale sull’iter di questo provvedimento ( di inumazione dei feti ) … “ Per il semplice motivo che “…. il protocollo d’intesa in atto tra la suddetta associazione (ADVM) e la ASL è stato integrato al fine di tener conto della esigenza di prevedere nei dovuti tempi il consenso informato genitoriale per la eventuale inumazione….e considerato che alla suddetta associazione è stata formalmente assegnata, dietro pagamento dell’onere previsto, un’area per la inumazione dei prodotti abortivi..”. In questo senso, i continui attacchi all’Assessore Magliani e al Dirigente Iorio sono del tutto
strumentali, ingiustificati e privi di ogni fondamento giuridico. In secondo luogo, il Movimento per la Vita, come del resto l’Associazione Donne Insieme per la Vita, rimane in attesa di un incontro sul tema della sepoltura dei feti con il Direttore Generale della ASL, Dott. Quintavalle, che, a suo ttempo, ha prontamente ascoltato, ricevuto ed “esaudito” a tempo di record, ogni richiesta della “Consulta delle Donne” e delle “Donne per la 194”, mentre
non ha tenuto conto, sino ad oggi, di una richiesta di incontro da parte delle “Donne Insieme per la Vita”, presentata nel mese di marzo scorso e rinnovata il 17 giugno. La stessa ASL roma4, infatti, si è impegnata – con Delibera n. 286 del 17 febbraio 2020 – a rimodulare la convenzione con ADVM, alla luce del necessario “consenso informato”, attraverso una “rigorosa informazione – dei genitori sulle procedure di smatimento dei prodotti del
concepimento…”. Si tratta semplicemente di tener fede agli impegni che ci si è assunti di fronte alla comunità, e di voler ascoltare un’altra campana, in merito alla vicenda in questione”.

MOVIMENTO PER LA VITA CIVITAVECCHIA