Pesanti multe e provvedimenti disciplinari per i commercianti che se ne sono fregati delle regole: speriamo basti per poter vivere le prossime festività senza dover restare blindati in casa e con le serrande abbassate.

 

Adattarsi o “aggirare”? Quale sarà la scelta per non soccombere?

Queste le domande che, in tempi di lockdown leggeri e mascherati, si pone più di un esercente in tutta Italia, nella scala di colori che va dal giallo al rosso fuoco. Civitavecchia non fa eccezione, anzi vive fiammate di indignazione che pendolano tra la mobilitazione dei commercianti sull’orlo della disperazione e la protesta social per assembramenti che terrorizzano chi li guarda, dalle finestre dei palazzi o dai finestrini delle auto di passaggio.

Certo, un giorno ci interrogheremo su alcuni fenomeni patologici: (il “guardone” da un lato, il “negazionista” dall’altro, quello che tiene la mascherina pure al volante da solo (per non dire seduto al bagno: ma magari là sopra fa bene…) e l’altro che invece starnuta non solo senza mascherina, ma pure senza ripararsi la bocca con la mano. Effetti collaterali del virus?

Ma la questione ha investito, e rischia di investire ancora a lungo, il cuore della quotidianità di tutti noi. Cioè la capacità di mantenere una economia sana, quindi il benessere, psico-fisico oltre che polmonare.

Per adesso, possiamo registrare che qualche furbetto è incappato nelle ire funeste della legge (che sia polizia o polizia locale) che, con i suoi tempi, ha prodotto migliaia di euro di multa, chiusure coatte e persino qualche denuncia.

In questo, ha rischiato di passare sotto silenzio quanto scritto da Confcommercio: “Vogliamo rivolgere un appello al buon senso di ogni commerciante e di ogni imprenditore che gestisce un’attività su strada affinché rispetti i dettati del Dpcm soprattutto in termini di distanziamento.

La cattiva condotta di anche solo un commerciante mette in cattiva luce tutta la categoria e vanifica gli sforzi che stiamo facendo tutti in questo difficile momento”.

Ecco, con largo anticipo, una letterina di buone intenzioni per il Natale. Peccato che, con quest’aria, il Natale rischiamo di non averlo…

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