Ha chiuso felicemente i battenti questa IV edizione de “La via degli artisti” che quest’anno, causa Covid, si è svolta in piazza San Lorenzo anziché in via Saffi.
La scelta non poteva essere migliore.
Una piazza colma di storia, le cui vestigia sono tutt’ora presenti, ove si consideri che nei 25 anni di pontificato viterbese, fu il centro del mondo cristiano. Qui convenivano re, principi, ambasciatori, dignitari da ogni Stato per omaggiare il papa, per essere ricevuti in udienza, per avere una benedizione particolare. Qui, in quel periodo fu tutto un brulicare di servi, stallieri, mercanti, fabbri, sellai, scalpellini, sarti, tintori. Qui, il 12 marzo 1271, vennero ad omaggiare il papa, in quello stesso giorno, ben due re e un principe: Carlo d’Angiò, Filippo III ed Enrico di Cornovaglia con i loro sfarzosi seguiti.
Qui ebbe luogo il primo conclave della storia. Dalla leggiadra ed elegante loggia, il papa parlava al popolo e impartiva benedizioni.
Questa piazza inoltre, si presta egregiamente, per la logistica che può offrire, a raduni come quelli odierni.
E l’organizzazione della manifestazione, curata con passione e competenza dal prof. Giulio La Rocca e il suo staff, ha saputo approfittarne tanto che i commenti, ascoltati personalmente sono stati unanimemente positivi e lusinghieri. Noi partecipanti in primis, come anche i numerosissimi convenuti, abbiamo potuto apprezzare i pregi di una pianificazione che non ha lasciato nulla al caso.
Ogni espositore aveva un suo posto assegnato indicato sul terreno, ben distanziato per consentire ai visitatori una visione migliore delle opere di ognuno. La piazza è stata cinturata in due fasce: nella prima c’era tutta l’arte figurativa, nella seconda l’artigianato. La presenza del palco ha consentito di svolgere varie manifestazioni incluse in un programma ricco e variegato tutto proiettato a far conoscere e valorizzare le rappresentanze di tante belle risorse che la Tuscia è in grado di offrire e che il pubblico ha potuto seguire comodamente seduto. Vi si sono alternate presentazioni di libri, esibizioni di orchestre, di cantanti, di balletti, tutte seguite da un pubblico interessato
Nella turnazione, non ci sono stati mai tempi morti, ognuno ha rispettato puntualmente quello a disposizione.
Altro particolare non trascurabile, la presenza sotto la loggia di bagni multipli, pulitissimi, rinnovati e con tanto di custode. Merito questo della società Archeoares, retta da tre encomiabili giovanotti, grazie ai quali ormai da anni sono fruibili, ai tantissimi turisti, l’interno del palazzo papale con audio guide, il negozio di souvenir e, appunto, i bagni.
Noi espositori abbiamo inoltre potuto fruire di una grande sala sotto il palazzo papale per riporre opere ed attrezzature la notte del sabato, evitando così il gravoso onere di portare tutto a casa per riportarlo il giorno dopo.
C’era la confortante presenza di un istituto di vigilanza. Nel rispetto delle norme anti covid all’ingresso stazionava un’ambulanza e veniva misurata la febbre a chiunque.
Su tutto, infaticabile, entusiasta, animatrice, l’inconfondibile figura di Giulio La Rocca che si aggirava senza sosta da un angolo all’altro. Sicuramente provato dalla fatica, ma con l’espressione inconfondibile della enorme soddisfazione per aver organizzato un evento che tanto plauso ha riscosso.
Personalmente, ma sono certo di poter interpretare l’unanime sentimento di tutti gli altri espositori, propongo questa piazza S. Lorenzo come luogo d’incontro per le future edizioni.
Per quanto sopra mi è gradito rivolgere un sentito GRAZIE al prof. La Rocca e al suo staff, per la dedizione, lo spirito di sacrificio e la vicinanza verso ognuno di noi.

Arrivederci alla prossima edizione.

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