Nel comune modo di pensare per realizzazione intendiamo fare carriera, riuscire a comprare una bella casa e una bella macchina, avere un cospicuo conto in banca e una famiglia magari numerosa o avere successo. Più o meno vuol dire questo. Per raggiungere queste realizzazioni le persone compiono sforzi immani, studiano e lavorano anche dieci o dodici ore al giorno, si allenano per anni e sopportano stress e prove incredibilmente dure. Chi non ha fatto questa esperienza? Credere fino in fondo in un obiettivo e fare di tutto per raggiungerlo. E poi? A sentire i più sopraggiunge una gran delusione. Una volta vinto il concorso o entrati nella prestigiosa azienda, una volta sposati e entrati nella nuova e super arredata casa le persone sentono dentro il loro cuore come un senso di stupore misto a delusione e tristezza. Tutto qui? E adesso? Sono queste le domande che dal profondo scuotono la coscienza e fanno una gran paura a tal punto che la maggior parte se le lascia scivolare addosso e si mette a capo chino a lavorare per tenere impegnata la mente, altri invece rilanciano alzando la posta e iniziano a volere ancora di più: una casa più grande, uno stipendio maggiore, un altro figlio ecc. ecc. Ma il problema rimane, viene solo spostato un po’ più in là. È questa la realizzazione che cercavo? Ora che ho raggiunto questi obiettivi e posseggo tutte queste cose sono veramente felice? Sono una persona libera o in catene forgiate da me stesso in anni di duro lavoro e disciplina? Proviamo a fermarci tutti un attimo a meditare le risposte, ad ascoltarle e a farle nostre. Proviamo anche solo per un attimo a riflettere invece di fare sempre finta di niente e voltare le spalle alla verità. Fino ad ora abbiamo parlato di raggiungimenti di obiettivi economici, sociali e culturali, di possesso di cose, di privilegi e successi sempre sul piano concreto e materiale: un diploma, una laurea, una medaglia, un lavoro, una casa, una famiglia, un’auto di lusso ecc. una volta avuto tutto questo per lo più si rimane delusi e quindi  si alza la posta, si vuole di più, sempre di più e di delusione in delusione si accumulano cose con enorme e inutile fatica.

continua…

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