Il futuro lo abbiamo a portata di mano e non ce ne rendiamo conto. Ci sono una serie di fattori e circostanze tali che rendono irripetibile questo momento storico. A livello mondiale una crisi climatica oramai conclamata ci impone rapide decisioni e cambi di rotta importanti sulle nostre emissioni in atmosfera di CO2, significa che bisogna cambiare il modo di produrre energia. I giovani di ” Fridays for Future ”  giustamente si sono fatti promotori delle proteste, a livello internazionale e locale.
A Civitavecchia dopo  anni di schiavitù energetica, il re è nudo. Il tanto conclamato benessere e ricchezza per tutti, dovuto alla trasformazione della centrale di TVN a carbone, si è dimostrato una bufala. Il carbone non è più conveniente. L’Enel ha fermato le carboniere. Questo significa che i gruppi sono fermi. Chi movimentava il carbone, i portuali, si vedono costretti a fermare i propri addetti. Tutto l’indotto delle ditte metalmeccaniche che garantivano le manutenzioni è in cassa integrazione e ad un passo dai licenziamenti. Dopo anni di danni ambientali e sanitari, i dati epidemiologici stanno lì a dimostrarlo, arriva lo schiaffo alla città. Lo sciopero di qualche giorno fa di portuali, metalmeccanici ed elettrici è il sintomo del malessere che si esplicita. Sciopero molto partecipato dalle categorie in questione quanto poco sentito dalla città, che forse ancora non si rende conto del futuro a cui sta andando incontro.
Considerando che Enel più Compagnia portuale e lavoro indotto dei metalmeccanici dà lavoro a circa 1200 persone, buona parte di questi posti di lavoro sono a rischio.
Il futuro della trasformazione a gas della centrale, come già richiesto da Enel, non garantisce assolutamente questi posti di lavoro, anzi li riduce e se lo scenario rimane questo sarà un disastro. Sarà l’intera città a soffrirne, con i suoi commercianti che vedranno ridotte le loro attività e le inevitabili tensioni sociali che si verranno a creare.
L’alternativa c’è. La vediamo ben chiara ed è e sarà solo un questione di volontà politica.
Facendo nostre e confermando le parole d’ordine  ” Darsena Grandi Masse e Bacino di carenaggio ” crediamo al contempo che sia importante e fondamentale puntare su una riconversione ecologica del territorio. Dopo settanta anni che Civitavecchia con le sue centrali ha ricoperto un ruolo strategico nel sostenere i fabbisogni energetici nazionali, è arrivato il momento delle compensazioni. Se ne dovrà fare carico l’Enel dando  vita ad un grande investimento, centrato sulle Energie Rinnovabili ampiamente mature per essere applicate.

Ma non basta. E’ necessario affiancare alla riconversione ecologica  della centrale anche quella del porto. Dobbiamo realizzare una portualità sostenibile. Si può fare. I dati lo dimostrano e  progetti in materia, ampiamente finanziati dalla Comunità Europea, si stanno già realizzando. L’esperienza del porto di Valencia in Spagna è oggi realtà. Addirittura con partner privati come MSC e Gruppo Grimaldi. Civitavecchia può diventare modello nazionale di ” Portualità ad impatto zero “, con creazione di lavoro di qualità in grado di far diventare la nostra città un centro di sperimentazione ed interesse nazionale.
I dati del GSE (Gestore servizi energetici) parlano chiaro e dicono che la produzione di energia elettrica da rinnovabile è in continuo aumento al pari della relativa occupazione. La Regione Lazio peraltro dovrà necessariamente aumentare la sua produzione elettrica da rinnovabili per rispettare gli obiettivi previsti.
Insomma si può fare, si deve fare.
La città si saldi alle proteste e preoccupazioni dei lavoratori portuali, elettrici, metalmeccanici. La parte più sensibile della città, i suoi esponenti politici, i sindacati, devono dare vita ad una grande movimento che veda coinvolti tutti per una forte pressione popolare verso gli Enti istituzionali, Regione e Governo.

Sosteniamo perciò la nascita di un Comitato che si impegni per una azione collettiva che trasformi l’uscita dai combustibili fossili in una occasione di rinascita del territorio attraverso la riconversione ecologica.

LA SINISTRA Civitavecchia 

Civitavecchia, 6/08/2019

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