neve civitavecchia porto

L’incredibile serie di disagi a cui è stata sottoposta la città.
Il sindaco si sveglia solo alle 2 di notte per chiudere le scuole. Le strade ormai sono una groviera.
Che Civitavecchia non possa essere pronta ad affrontare una nevicata è vero, ma fino a un certo punto. Perché per quanto straordinario possa essere stato l’evento meteorologico della notte tra domenica e lunedì, che questo abbia interrotto praticamente ogni servizio pubblico comunale non può essere considerato come inevitabile. Vada per il trasporto urbano, che sarebbe senz’altro stato utile per qualcuno costretto ad uscire di casa per cause di forza maggiore e impossibilitato a mettersi al volante: perché la sensazione che si sarebbe messo in pericolo l’autista e i passeggeri è forte. Ma il Comune sostanzialmente non ha aperto alcun ufficio e addirittura è tornato il problema della carenza idrica: insomma, se c’è troppo sole c’è poca acqua, se piove ce n’è ma col fango e crea problemi, se nevica non c’è. Per i rifiuti attendere prego, tanto il freddo scaccia la puzza. Ancora, i mezzi di spazzamento impiegati hanno trovato personale che si è adoperato fin da quando era ancora buio, ma interi quartieri sono rimasti isolati finché la neve non s’è sciolta da sé: Casaletto Rosso e San Liborio, Faro e Boccelle, Campo dell’Oro alto sono zone dalle quali ci è pervenuta più di una segnalazione in merito durante la giornata di giovedì. Spesso persino i marciapiedi, quando in pendenza, erano inagibili. E non si può lasciare parte poi l’incomprensibile ritardo col quale la cittadinanza è stata avvisata delle scuole chiuse: i telegiornali fin dal pomeriggio avevano informato la nazione che a Roma non sarebbero state aperte, la Prefettura aveva disposto tutto in merito ma il comunicato sull’ordinanza del sindaco Cozzolino è giunto alle redazioni alle 2 di notte!

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