“Egregio Direttore, mi riferisco all’articolo “Erba alta e sporcizia fuori Degrado e attese all’interno”, a firma “Mar.Tag.”, pubblicato in data odierna sul quotidiano “Il Tempo” da Lei diretto, per evidenziare quanto segue, nonché per esprimere rammarico e tristezza circa il fatto che, al fine di pubblicare un articolo di chiara impronta propagandistica, Lei abbia avallato il ricorso del giornalista a sotterfugi volti a sovvertire (letteralmente) la realtà, fingendo di non riconoscere la differenza che passa tra un Ospedale trascurato ed un Ospedale nel quale sono in corso lavori volti a garantirne la piena ripresa ed efficienza nonché i livelli di sicurezza dovuti agli utenti ed ai lavoratori.
Poiché è di questo che stiamo parlando, essendo noto a chiunque che l’Ospedale Padre Pio, oggetto del preteso “scoop” pubblicato dal Suo giornale, è appunto, una struttura in relazione alla quale sono stati appaltati  numerosi interventi di manutenzione e riqualificazione, attualmente in corso, ed in cui si è contestualmente evitato di sospendere le attività medico-sanitarie, per evitare gli enormi disagi al pubblico che una tale decisione avrebbe implicato.
Negli ultimi 4 anni, citando solo i più rilevanti, sono stati realizzati:
• il completo rifacimento e adeguamento degli impianti elettrici dell’intero ospedale. Impianti risalenti agli anni ’70, ’80 e che possedevano un discutibile livello di sicurezza;
• la realizzazione di un impianto di rilevazione ed allarme incendi e di un impianto sonoro di evacuazione;
• la realizzazione delle compartimentazioni antincendio dei vani scala. Partiranno adesso le compartimentazioni dei vari reparti;
• è in fase di appalto la realizzazione di due scale di emergenza esterne;
• sono stati aggiudicati i lavori di realizzazione del nuovo laboratorio di analisi al piano terra
Nel corso del 2016 l’Ospedale ha potuto completare la procedura di SCIA con i Vigili del Fuoco e finalmente (non era mai accaduto in precedenza) possiede quanto previsto dalla attuale normativa di sicurezza antincendio.
Attualmente ed in particolare:
– al Reparto di Week Surgery dell’Ospedale, è in corso la ristrutturazione completa del reparto con rasatura pareti del corridoio, stanze di degenza e tinteggiature; installazione di nuovi testaletto per due ulteriori stanze di degenza e sistema di chiamata di emergenza anche nei bagni di reparto; installazione di parcolpi/battibarelle in tutto il corridoio di reparto; installazione di zanzariere in tutto il reparto Week Surgery ed in Ortopedia; sostituzione di tutte le luci di emergenza;
– al  piano Sale Operatorie e Blocco di sterilizzazione,  è in corso la ristrutturazione completa del pavimento del connettivo con rifacimento del massetto di fondo e della pavimentazione a gres; sostituzione di tutte le luci di emergenza; rasatura pareti del corridoio e tinteggiature; installazione di parcolpi/battibarelle in tutto il corridoio e ripristino sala di attesa del piano; eliminazione di tutti cavi elettrici ed informatici a vista con inserimento in traccia;
– al Reparto Medicina, Endoscopia, FKT ed Ambulatori, è in corso la ristrutturazione completa del pavimento del connettivo con rifacimento del massetto di fondo e della pavimentazione a gres; sostituzione di tutte le luci di emergenza; rasatura pareti del corridoio e tinteggiature; installazione di parcolpi/battibarelle in tutto il corridoio e ripristino sala di attesa del piano; eliminazione di tutti cavi elettrici ed informatici a vista con inserimento in traccia; installazione di nuovi infissi e zanzariere;
Probabilmente l’autore dell’articolo non si è reso conto – o ha omesso di dar conto – degli enormi sforzi operativi ed organizzativi che tutti gli operatori stanno facendo per migliorare funzionalità e l’accessibilità dell’ospedale, in considerazione dei numerosi cantieri aperti  in loco. Per l’appunto, tutte le segnalazioni di “degrado” indicate nell’articolo sono facilmente riconducibili alle quotidiane quanto temporanee situazioni che si verificano nei cantieri di lavoro e fondamentalmente, a quegli interventi di natura prevenzionistica che si attuano proprio per consentire lo svolgimento delle normali attività assistenziali, al più alto grado di sicurezza ottenibile.
Proseguendo nell’elenco delle inesattezze e delle pretestuose omissioni contenute nell’articolo in questione:
– per quanto concerne la viabilità interna, è in corso d’opera il rifacimento del manto stradale della viabilità interna antistante il P.S., la Morgue e gli ingressi di entrata ed uscita dell’Ospedale, con fresatura completa dell’esistente, posa di nuovo asfalto, rifacimento cordoli di delimitazione stradale, spartitraffico in entrata ed uscita, nuova e completa segnalazione stradale, pedonale e di supporto all”utenza. La posa dell’asfalto è prevista per la prossima settimana ;
– tutti i cantieri sono stati delimitati in ossequio alle normative vigenti. Tutti i materiali di risulta vengono temporaneamente posti in apposite aree delimitate e/o portati a discarica dalle ditte esecutrici degli interventi; non si rilevano cavi o fili scoperti se non nelle aree soggette a ristrutturazione e inaccessibili;
– la manutenzione del verde viene regolarmente eseguita dagli operatori giardinieri dell’Ufficio Tecnico di Bracciano (2 operatori che lavorano allorquando le condizioni meteorologiche lo permettono) che, tra l’altro operano la manutenzione del verde anche negli altri distretti di questa Azienda;
– tutti gli ascensori sono regolarmente in funzione, anche se di volta in volta uno o due di essi vengono disabilitati al piano per ragioni di sicurezza laddove è in corso attività di cantiere, ma con indicazioni di ascensore alternativo o percorso pedonale.
– il cartello “strada dissestata” posto all’entrata dell’Ospedale si riferisce ai lavori in atto per il rifacimento del manto stradale attualmente in corso (momentaneamente è stata fatta la cosiddetta scarifica preparatoria propedeutica alla posa dell’asfalto), si tratta quindi di un segnale di pericolo obbligatorio utilizzato in tutti i cantieri stradali in opera;
– le aiuole “non curate” adiacenti al Pronto Soccorso fanno parte della zona cantiere per il rifacimento del manto stradale, ove i vecchi cartelli e dissuasori in metallo, sono in attesa, i primi di essere riposizionati, i secondi di essere rimossi;
– il “grande contenitore in metallo” è null’altro che il container per la raccolta differenziata della carta e del cartone, lo stesso viene svuotato con cadenza settimanale secondo programma  della ditta fornitrice del servizio;
– per quanto riguarda “l’attesa” al Pronto Soccorso della paziente, i tempi di attesa vanno rapportati al codice assegnato dal triage. Non disponendo  dei dati anagrafici della paziente asseritamente intervistata dall’autore dell’articolo poco si può dire in merito al codice assegnato e, di conseguenza, alla tempistica di attesa;
– per quanto riguarda l’ ambulanza ” incustodita”, la stessa risulta essere  di proprietà del 118 e come tale gestita dal personale afferente al 118 che nulla ha a che fare con la struttura ospedaliera, tuttavia,  bisognerebbe conoscere le dinamiche  relative alle operazioni di carico e scarico dei pazienti dalle ambulanze:  risulta infatti che la medesima era ferma nella camera calda ed  il personale 118, intento alle operazioni di affidamento  del paziente trasportato in urgenza, al personale del Pronto Soccorso per le immediate cure del caso; sicuramente la priorità non era quella di chiudere a chiave l’ambulanza. La seconda ambulanza appartiene ad una ditta esterna. L’Ospedale non dispone di ambulanze di proprietà .
– riguardo il cartello “Rinvio raccolta sangue”, lo stesso è stato apposto in considerazione delle esigenze dell’Associazione di volontariato “EmaRoma”, come preventivamente comunicato al fine di evitare disagi ai donatori. Si coglie l’occasione per segnalare che l’ASL ha stipulato una convenzione da circa un anno  proprio per garantire anche presso l’ospedale P. Pio la raccolta sangue, fino ad allora non effettuata.
Il giornalista racconta in modo rocambolesco il suo accesso ai “corridoi che attraversandoli ci portano senza essere fermati fino al blocco operatorio”: trattasi per l’appunto di corridoi che, in quanto tali, servono a collegare diverse aree di lavoro e come tali non possono essere inibiti. Diverso è invece il discorso relativo all’accesso al Blocco Operatorio che, come da procedura, è custodito ed inibito al pubblico tramite chiusura permanente con porta a codice numerico.
Per quanto concerne la pretesa  “Mancanza di sicurezza e privacy”, si fa presente che durante l’orario delle visite i reparti sono aperti ai parenti e/o visitatori con accesso libero, durante le altre ore l’accesso è inibito tramite chiusura delle porte ed apertura a chiamata con citofono. L’unico ambiente sempre aperto, ma comunque presidiato da personale in servizio (medici, infermieri)  è quello del Day Hospital  ed ambulatorio. infermieristico(3°piano)  che, per natura prevede anche un flusso continuo di pazienti ed accompagnatori in entrata ed in uscita.
Con riferimento alla”barella con paziente in corridoio in Pronto Soccorso”, si fa presente che tale situazione può verificarsi in due soli casi: in caso di eccezionale sovraffollamento del P.S., o in caso di paziente in attesa di essere trasportato in radiologia per esami diagnostici. Considerato che è lo stesso autore dell’articolo che riferisce  di una situazione non critica, la circostanza è sicuramente da ascrivere al secondo caso.
La prego di pubblicare integralmente e senza indugio la presente precisazione e La saluto distintamente”.

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