Mancano pochi giorni al termine per la raccolta delle firme a favore dei referendum promossi dal Partito Radicale Italiano ed il Comitato Comunale dell’UDC di Civitavecchia in appoggio alla campagna referendaria invita i cittadini a recarsi presso gli Uffici della Segreteria Generale di Palazzo del Pincio a sottoscrivere i 12 referendum che riguardano i seguenti temi:
I referendum sulla GIUSTIZIA
1) Responsabilità civile dei Magistrati (2 quesiti referendari);
2) Magistrati fuori ruolo;
3) Custodia cautelare;
4) Ergastolo;
5) Separazione delle carriere dei Magistrati.
I referendum CAMBIAMO NOI
1) Divorzio breve;
2) Immigrazione (2 quesiti referendari);
3) Droghe: niente carcere per fatti di lieve entità;
4) Otto per mille;
5) Abolizione del finanziamento pubblico ai partiti.
“In un momento in cui la politica fa fatica a dare risposte ai cittadini e si dibatte in una crisi profonda, che non consente di portare avanti le riforme strutturali delle quali il paese ha estremo bisogno, solo il voto popolare può dare una scossa decisiva per costringere il Parlamento a promuovere il più ampio dibattito sui temi che interessano milioni di persone.
Da più di venti anni – spiega il presidente del comitato comunale dell’UDC Pietro Messina – si parla della urgenza della riforma della giustizia, ma non è stata approvata una sola legge a favore della collettività per consentire l’attuazione pratica del “giusto processo”; il sovraffollamento carcerario provoca l’indignazione di tutta la società civile, ma il Parlamento non riesce a formulare proposte che vadano nella direzione che anche l’Europa ci impone; da anni si parla della riforma del sistema dei partiti, ma neppure si modificano le leggi che la volontà popolare già in altra occasione ha bocciato con il referendum sul finanziamento pubblico; e così per altri temi che evidentemente non stanno a cuore della classe politica nazionale, ma che invece potrebbero venire incontro alle esigenze dei cittadini. Per questi motivi ci auguriamo che gli italiani possano tornare alle urne per promuovere il rinnovamento della politica partendo dai bisogni della gente e non per garantire l’immobilismo che si vorrebbe perpetuare tornando a votare con l’attuale pessima legge elettorale”.