it_film_2017

Il pagliaccio Pennywise di nuovo protagonista nel sequel più atteso dell’anno.

IT è stato il revival, non poi tanto revival, più atteso dell’anno. Per i fan dell’horror e in particolare per tutti i fedelissimi lettori di
Stephen King questo film rappresenta sicuramente il TOP cinematografico.
Diretta da Andy Muschietti, la pellicola di IT è tratta dal capolavoro horror del 1986 scritto da Stephen King e fa seguito alla miniserie Abc andata in onda nel 1990. Tutte le carte in regola per diventare un instant classic che negli USA, nel primo giorno di sala, ha fatto incassi da record assoluto.
Ben 13,5 milioni di dollari, cifra mai registrata nella storia del cinema per un horror vietato ai minori.
Nella pellicola la cosa che salta subito all’occhio è il chiaro rimando alla serie di successo Stranger Things, ovviamente squadra
che vince non si cambia. Nostalgia e Paura fanno da padroni all’interno della produzione di IT.
Andrés Muschietti ha deciso di trasporre il romanzo in una sorta di due ilm separati: bambini vs. Pennywise e adulti vs.
Pennywise. Il primo film, quello che è adesso nelle sale, narra la vicenda degli adolescenti alle prese con il male incarnato dal
clown ballerino. Nel libro, la storia inizia nel 1957, mentre nel film tutto viene spostato al 1988, in modo tale da far interagire i ragazzini in bicicletta con il clown assassino.
Cosa vi ricorda questo espediente narrativo? Una serie Netlix? A noi si. Ma se ancora non fosse chiaro il rimando vi diciamo che tra i protagonisti troviamo proprio Finn Wolfhard, protagonista proprio di Stranger Things. Tra gli altri troviamo Jeremy Ray Taylor, Ben Hascom, Jack Dylan Grazer, Jaeden Lieberher, Sophia Lillis e Beverly Marsh. E’ fondamentale capire che IT non è un film di paura. IT è la paura.
Una paura che si manifesta in forme diverse, assumendo il volto e l’aspetto del personaggio cui è rivolta.
La paura di cui si parla nel ilm prende forma attraverso il personaggio di Pennywise, creatura antropomorfa che infesta
la città di Derry in dalla sua creazione, terrorizzandola e divorando bambini ogni 27 anni.
È quel mutaforma dalle mille sfumature che si nasconde dentro ognuno di noi. Quella dei mostri dell’armadio e sotto al letto,
quella del bullo all’uscita della scuola, dei genitori troppo severi o apprensivi, di un compito in classe andato male o di una creatura vista in un film che non avremmo dovuto vedere. E’ la paura che cresce dentro di noi, che si nutre della nostra essenza. IT si presenta quindi come un ilm che, in questa sua prima parte, riesce a piazzarsi quasi come un vero e proprio romanzo di formazione. Un viaggio attraverso atmosfere cupe, ma al tempo stesso calde.
Un film di corse a perdifiato, eterne promesse e un fedeltà incondizionata verso gli amici che non avremo mai più.
IT sembra essere quasi un inno all’adolescenza perduta.

 

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