Riceviamo e pubblichiamo il testo della lettera inviata al Ministro dello Sviluppo Economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti; al Ministro dell’Ambiente del Territorio e del Mare dall’On. Marietta Tidei.
“Per sapere – premesso che: in data 17 Settembre 2013 il relitto della nave Costa Concordia è stato disincagliato dal largo dell’Isola del Giglio e si prospetta il suo spostamento nella prossima Primavera per effettuarne lo smantellamento;
su proposta del Ministro Clini, il Consiglio dei Ministri dell’8 marzo scorso ha autorizzato il Dipartimento della Protezione civile – in stretto raccordo con il Ministero dell’ambiente e il Ministero dei trasporti – ad adottare i provvedimenti necessari a consentire il trasporto della nave Costa Concordia presso il porto di Piombino per lo smantellamento, utilizzando le risorse già stanziate ed effettivamente disponibili, in raccordo con il Ministero dell’economia;
nonostante i vari solleciti del Sindaco di Civitavecchia, l’iter che ha portato a tale decisione non ha visto coinvolta la città laziale ed il suo porto, che si sono per tempo candidati ad ospitare la nave per la realizzazione dei lavori;
le distanze dei due porti dal luogo dell’incidente sono equivalenti (circa 39 miglia) ma, contrariamente a quello di Piombino, il porto di Civitavecchia è già pronto per ricevere la nave, disponendo di fondali adeguati (18 metri), banchine, un adeguato bacino interno ed ampie aree per le lavorazioni;
la demolizione della Costa Concordia a Civitavecchia potrebbe essere quindi realizzata con un limitato impegno di spesa, cosa non di poco conto in un momento di così grave crisi finanziaria e di tanto sbandierato processo di spending review;
la scelta del porto di Piombino comporterebbe, al contrario, una spesa valutata tra i 150 e 200 milioni di euro, da reperire nelle pieghe del bilancio dello Stato, risorse che appaiono destinate più a soddisfare l’aspirazione di quel porto ad ampliare la propria infrastruttura che a risolvere il problema “Costa Concordia”;
in data 13 Settembre 2013 il Capo dipartimento della Protezione Civile Franco Gabrielli in audizione presso l’ VIII Commissione parlamentare Ambiente ha dichiarato che “appare chiarissimo come il porto non sia attrezzato, sia per la profondità inadeguata, pari a 7-8 metri di dragaggio, sia per le infrastrutture, inadatte ai successivi lavori di demolizione.”; la Città di Civitavecchia aspira a veder sviluppato il proprio porto anche come polo industriale, segnatamente cantieristico, mirato alla promozione occupazionale ed alla diversificazione delle attività portuali – : se gli onorevoli Ministri, alla luce delle ragioni descritte in premessa e di una decisione –quella del Porto di Piombino- che appare inadeguata anche a detta del Capo della Protezione Civile, non ritengano opportuno prendere nuovamente in considerazione la candidatura del Porto di Civitavecchia per lo smaltimento del relitto della Nave Costa Concordia”.