È stato il compattatore ad aver invaso la corsia di marcia opposta ed in un punto dove le visuale è molto complicata. Questo il risultato più importante della perizia affidata all’ingegner Mario Scipioni dalla Procura della Repubblica con riferimento all’incidente in cui ha perso la vita a Eugenio Forno. Come è noto il 49enne civitavecchiese, nel mese di febbraio passato, è deceduto dopo l’impatto tra la moto che conduceva e un compattatore di Città Pulita. La Procura della Repubblica aveva aperto un fascicolo d’indagine con l’ipotesi di reato di omicidio colposo. Nella relazione del perito, disposta dal sostituto Procuratore Alessandra D’Amore, titolare dell’indagine, il consulente della Procura ha rilevato la grave mancanza di prudenza da parte dell’autista, giungendo alla conclusione che se il mezzo fosse stato segnalato da uno degli altri operai, si sarebbe evitato lo scontro. Segnalazione necessaria per via della particolare posizione in cui si trovava il mezzo. Eugenio Forno, sempre secondo quando affermato dal perito, procedeva nel pieno rispetto dei limiti di velocità fissati in quel tratto di strada. Anzi, proprio il motociclista avrebbe cercato di evitare il compattatore appena si sarebbe accorto del suo arrivo, ma la brusca frenata gli avrebbe reso impossibile la tenuta in piedi della moto e soprattutto evitare lo scontro con il mezzo.