COSA E’ REALE E COSA E’ VERO? (Rubrica a cura di Alessandro Spampinato)

Quando parliamo di realtà vengono subito in mente la fisica e le altre discipline scientifiche correlate come la chimica, la biologia e la matematica. Ciò che è reale è tangibile e riproducibile. Uno più uno fa due e tutto è spiegabile in termini di causa ed effetto.
Ma se guardiamo alla storia della scienza salta subito agli occhi che di epoca in epoca le certezze promosse dagli scienziati sono state tutte smentite in fasi successive con scoperte totalmente nuove che hanno ribaltato sotto sopra i vari modelli interpretativi della realtà stessa.
Le pietre miliari del progresso scientifico sono state spesso segnate da scoperte controintuitive. Ad esempio:
– era intuitivo immaginare la Terra piatta, mentre era controintuitivo immaginarla rotonda;
– era intuitivo immaginare il Sole che ruota attorno alla Terra, ma controintuitivo immaginare la Terra che ruota attorno al Sole.
Oggi è intuitivo immaginare il tempo che scorre dal passato verso il futuro, ma controintuitivo immaginare che passato, presente e futuro coesistono! Dalla relatività di Einstein nasce la descrizione di un universo simmetrico relativamente al verso del tempo: da una parte energia ed onde che si propagano dal passato verso il futuro, dall’altra energia ed onde che si propagano a ritroso dal futuro verso il passato e che noi, che ci muoviamo dal passato verso il futuro, sperimentiamo come attrattori. Einstein indicava questo nuovo modello con il termine Übercausalität (supercausalità) e riteneva che fosse necessario estendere l’attuale paradigma scientifico fino a comprendere questo modello.
Ma è altresì curioso oggi scoprire che particelle originariamente legate, se separate anche di chilometri, continuano ad interagire.
Nel 1980, infatti, due elettroni accoppiati furono separati a Roma presso l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (I.N.F.N.) e uno dei due venne trasportato (confinato in un contenitore magnetico, con complicatissimi accorgimenti) al C.E.R.N. (Centro Europeo di Ricerche Nucleari) di Ginevra. A Ginevra fu poi cambiato lo spin dell’elettrone e istantaneamente anche lo spin dell’elettrone rimasto a Roma si girò, come atteso in base al principio di esclusione di Pauli. La grandezza di un elettrone la conosciamo, è infinitamente piccolo. Per lui la distanza tra Roma e Ginevra è infinitamente grande e sappiamo anche che gli elettroni non sono intelligenti e non si parlano… Com’è possibile, quindi, che invertito lo spin di uno l’altro immediatamente cambi anche il suo? La fisica quantistica sta iniziando a dare delle prime risposte, ma siamo solo agli inizi. Intanto sappiamo ora che la realtà che noi diciamo di conoscere è solo uno dei tanti piani e livelli energetici che esistono e sono tutti intimamente interconnessi. È proprio la rivoluzione dal concetto di Uni-verso a quello di Multi-verso che ci permette di vedere in una formula matematica un’espressione alta di romanticismo: Lei disse: “dimmi qualcosa di bello”, lui rispose: “(∂ + m) ψ = 0”. Questa è l’equazione di Dirac ed è la più bella equazione conosciuta della fisica. Grazie a questa si descrive il fenomeno dell’entanglement quantistico, il quale afferma che: “se due sistemi interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo e poi vengono separati, non possiamo più descriverli come due sistemi distinti, ma in qualche modo sottile diventano un unico sistema. Quello che accade a uno di loro continua ad influenzare l’altro, anche se distanti chilometri o anni luce”. Quando facciamo un’esperienza o incontriamo una persona veniamo cambiati su tutti i piani, non siamo più gli stessi di prima e ne possiamo rimanere influenzati e legati per sempre anche se con quell’esperienza o con quella persona non abbiamo più nulla a che fare. Chiudo questa prima riflessione sul concetto di realtà per noi con le parole di Albert Einstein, per proseguire l’argomento nel prossimo articolo: “tutto è energia e questo è tutto quello che esiste. Sintonizzati alla frequenza della realtà che desideri e non potrai fare a meno di ottenere quella realtà. Non c’è altra via. Questa non è filosofia. Questa è fisica.”

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