Il piede diabetico (1^ parte)

All’origine del piede diabetico, c’è il diabete, una patologia cronica metabolica causata da fattori ereditari e ambientali e in crescita esponenziale nel mondo a causa di:

  • Obesità provocata da abitudini e stili di vita scorretti
  • Controllo incostante dei valori glicemici e dei fattori di rischio cardiovascolare (colesterolo, ipertensione)

Si definisce piede diabetico una complicanza cronica del diabete, che causa alterazioni anatomo-funzionali di piede e caviglia. Il piede diabetico può essere caratterizzato da tre quadri patologici ben distinti, classificati in base al meccanismo di danno che il diabete provoca al piede:

  • Il piede diabetico neuropatico.
  • Il piede ischemico.
  • Il piede neuroischemico.

Tali quadri riconoscono tre eventi fisiopatologici diversi, che possono anche sovrapporsi, e che implicano differenti percorsi diagnostico-terapeutici.

  • Il piede diabetico si definisce neuropatico, quando gli alterati livelli di glucosio nel sangue, vanno a creare alterazioni sul nervo. Il diabete danneggia le fibre nervose sensitive, motorie e vegetative dell’arto. In questo caso la neuropatia si manifesta con una mutazione a livello sensitivo, termico, tattile e dolorifico, spesso associata ad un’alterazione anatomica del piede (appoggio plantare anomalo), che comporta aree di iper-carico che, se non trattate correttamente, posso dare vita a processi ulcerativi. In altre parole il paziente colpito da neuropatia diabetica tende a camminare male procurandosi ferite, ma, avendo la sensibilità compromessa non è in grado di accorgersi tempestivamente delle lesioni ulcerative della pelle, delle piaghe e delle infezioni che, se trascurate, possono diffondersi nei tessuti adiacenti ed evolvere in necrosi tissutale (gangrena).
  • Il piede ischemico, è causato dal secondo meccanismo di danno dovuto al deficit vascolare arterioso. Il paziente è soggetto ad una riduzione del flusso di sangue al piede, causato dall’alterazione dei vasi sanguigni degli arti inferiori. Essendo notevolmente ridotto l’afflusso di sangue, questo perderà la propria capacità di riparazione e rigenerazione tissutale, facilitando il processo di formazione di ulcere, o rendendo più difficoltosa la loro guarigione.
  • Nel terzo caso, vi è una convivenza delle due complicanze sopra elencate, che comporta un deficit delle fibre nervose, associato ad una cattiva circolazione sanguigna.

Le lesioni ulcerative della pelle dovute a problemi circolatori (vasculopatia) o dei nervi (neuropatia) possono manifestarsi nel piede e nella caviglia, provocando il rischio di pericolose infezioni, che possono progredire, e se non trattate in maniera opportuna, possono rappresentare un fattore di rischio elevato per amputazione dell’arto o di parte di esso e setticemia che mette a repentaglio la vita del paziente.

La sindrome del piede diabetico è considerata inoltre un marker molto potente di malattia cardiovascolare e quindi ha complicanze anche su cuore e cervello. Spesso il piede diabetico rappresenta il sintomo più evidente di una malattia cardiovascolare diffusa, che può coinvolgere non solo le arterie dell’arto inferiore, ma anche le coronarie, mettendo a rischio di cardiopatia ischemica.

(continua nella prossima edizione)