Di fronte alle ultime più recenti esternazioni di qualche finto Amleto pervaso da dubbi “esistenziali” il Pd richiama i partner affinché non consentano ulteriori fughe dalle responsabilità di governo che 15 mila elettori hanno assegnato a questa coalizione.
Non è più tollerabile chi parla al vento: L’azione di governo ha bisogno di rapide sintesi e non di sconnesse parole. E chi governa questa città insieme al Pd deve mettersi in testa che tutte le difficoltà si devono tradurre in provvedimenti risolutivi e celeri. Ogni problematica deve portare ad una sintesi.
Nessuno si può permettere più il lusso incosciente di temporeggiare o rimandare, soprattutto se le motivazioni sono giochi di potere e l’interesse privato, lontani dal bene comune e dei cittadini.
La politica deve andare avanti dritta e veloce e non è più’ tollerato chi invece di spingere sull’acceleratore dell’azione responsabile di governo tira il freno a mano .
Ripartire creando nuovo lavoro, intercettando nuovi investimenti, richiede coraggio e coesione: è evidente che con il “narcisismo dubbiotico” di chi guarda solo il proprio ombelico non si raggiungono buoni risultati, non si varcano nuovi orizzonti.
La questione dell’ Italcementi, anziché rappresentare la normale opportunità di svolta, si sta mutando in un aspro crinale su cui si misurano le capacità di questa Maggioranza di dare risposte concrete.
Il provvedimento in questione è stato esaminato ed emendato dai membri della commissione urbanistica; è stata ascoltata ogni singola istanza che ha completato le carenze iniziali. Non si capisce cos’altro c’è da attendere!
Il Pd ribadisce che stare al governo significa prendere decisioni e non rimandare: la demolizione dell’ecomostro (ammasso di cemento ed amianto) porta al Comune la possibilità di disporre di 100mila metri cubi per riqualificare insieme ad estese aree da destinare al verde e ad un vero e proprio parco.
Il recupero di questa zona centrale e degradata della città permetterà di creare occupazione con l’apertura dei cantieri e rispondere, mediante l’edilizia sociale, a tutte quelle persone che non possono permettersi un tetto sotto cui vivere.
Niente che sia più “di sinistra”, niente che sia più ecologico.
A Civitavecchia il lavoro non deve passare solo dal porto, in maniera misteriosa e senza controllo. Il porto deve crescere in sinergia con la Città che deve beneficiarne tutta e non i soliti “dubbiosi” noti che pensano di trarre vantaggi personali dalla non-politica del freno a mano.