Dal movimento No Coke Alto Lazio, riceviamo e pubblichiamo. “Non sappiamo a quale titolo ENEL esborserà 10 milioni di euro al Comune di Civitavecchia per interventi di riqualificazione del verde; ma che questi siano frutto di un accordo/convenzione finalmente concluso dopo mesi di gioco delle parti sui contenuti dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, o piuttosto la quantificazione monetaria degli interventi di “compensazione sociale” a cui faceva riferimento Il Ministero dell’Ambiente nel proprio parere 1099 del 30 novembre 2012 a seguito della sottrazione all’utenza pubblica del “parco dei Serbatoi (che comunque non risulta siano stati all’oggi approvati), in entrambi casi certo è che sull’altra piatto della bilancia c’è la salute dei cittadini, svenduta, peraltro, a ben misero prezzo. Infatti a fronte dei maggiori guadagni che saranno possibili grazie a quanto consentito nella conferenza dei servizi, ovvero 1.500 ore di funzionamento e 900.000 t/anno di carbone da bruciare in più, alla possibilità di utilizzare un carbone qualitativamente peggiore, avendo esso una percentuale di zolfo <1%, e quindi meno caro (circa 20 euro a ton, di differenza che per 4.500.000 fanno circa 90 milioni di euro), ed evitando gli accorgimenti per rientrare nei limiti emissivi previsti dalla normativa vigente per il monossido di carbonio (CO), ci saranno le maggiori ricadute inquinanti della centrale. Basterebbe dire, a mero titolo esemplificativo, che dalla ciminiera della centrale escono ogni ora 6.300.000 mc di emissioni (dati VIA 680/2003), che per 1.500 ore di maggior funzionamento fanno 9 miliardi 450 milioni di mc di emissioni in più all’anno e che, relativamente al monossido di carbonio, i cui limiti consentiti sono tre volte superiori a quanto consentito dalla normativa vigente, un aumento della sua concentrazione di 1mg/nm3 corrisponde ad un aumento dell’1% della mortalità totale in particolare per malattie cardiovascolari. Questo è il quadro, è bene sia chiaro, sulla base del quale verranno elargiti i fondi ENEL e sul quale comincia a diventare imbarazzante il silenzio di quanti, oggi in maggioranza, hanno da sempre espresso la loro contrarietà al carbone e alla monetizzazione della salute dei cittadini. Ognuno, anche il Primo cittadino, volente o nolente, risponderà delle proprie azioni davanti alla storia e alla propria coscienza e, in questo caso, anche davanti a quanti, provenienti dai paesi vicini, già si aggirano intorno a Palazzo del Pincio, per pietire qualche briciola del misero piatto di lenticchie. Risposte che dovranno essere fornite anche, non si fugge, a color che con i propri corpi costituiscono i dati “sensibili e senzienti” delle statistiche rese note dai monitoraggi epidemiologici”

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