Il miele, alimento prezioso

Il miele per millenni è stato l’unico dolcificante noto e sfruttato dall’uomo. Esistono più di 16.000 specie di api, ma non più di una decina, oltre alla più diffusa Apis mellifera, è in grado di produrre il miele. La bontà del miele dipende da due fattori: dal lavoro delle api per produrlo e dall’intervento dell’uomo per estrarlo e metterlo a disposizione del consumatore. Il miele, immagazzinato dalle api nelle cellette dei favi, viene estratto mediante centrifugazione, lasciato decantare in appositi contenitori e riportato in vasetti. Queste sono le uniche lavorazioni che permettono di mantenere integre le caratteristiche del prodotto per offrirlo esattamente come lo hanno ottenuto le api. Il miele merita di entrare tutti i giorni nelle nostre tavole. Alimento energetico composto da zuccheri semplici (fruttosio e glucosio) facilmente digeribile, contiene: enzimi, vitamine, oligominerali, sostanze antibiotico-simili e sostanze che possono favorire i processi di accrescimento.

I settori dell’organismo in cui il miele esercita i suoi benefici:

Prime vie respiratorie: azione decongestionante, calmante della tosse;
Muscoli: aumento della potenza fisica e della resistenza;
Cuore: azione cardiotropa;
Fegato: azione protettiva e disintossicante;
Apparato digerente: azione protettiva, stimolante, regolatrice;
Reni: azione diuretica;
Sangue: azione antianemica;
Ossa: fissazione del calcio e del magnesio;

Mieli diversi hanno colori diversi, dal giallino pallido al bruno scuro. È curioso che ancora non sia stato chiarito del tutto l’origine del colore del miele: i ricercatori hanno proposto diverse ipotesi, dai carotenoidi ai polifenoli, oppure i prodotti di una caramellizzazione lenta, ma ancora non è stata identificata con sicurezza la sostanza che colora in modo diverso i mieli.
I mieli molto aromatici, e spesso costosi, è meglio sfruttarli a crudo per il loro gusto e per il loro magnifico aroma. L’alta concentrazione di zucchero rende il miele un ambiente ostile per i batteri, e questo è il motivo per cui a volte è usato come conservante. Il miele si conserva molto bene ma è importante non lasciarlo invecchiare troppo per evitare la perdita di proprietà e caratteristiche organolettiche. La conservazione massima consigliata è di due anni. La cristallizzazione è un processo naturale e può rappresentare una verifica della sua genuinità.
Ci sono mieli che cristallizzano in breve tempo e mieli, meno frequenti, che si conservano allo stato liquido più a lungo (acacia). Riscaldandolo a 45°C il miele ritorna liquido, ma occorre tener presente che, superata questa temperatura gli enzimi, le vitamine e le altre sostanze attive vengono danneggiate. Nell’industria del miele è molto diffusa la pastorizzazione che è in grado di liquefare stabilmente il miele ma, a causa delle alte temperature raggiunte, procura un considerevole danno biologico al prodotto.
N.B: per gustare il miele è consigliabile, per chi lo usasse come dolcificante nel latte o in altre bevande, di non aggiungerlo mai quando queste sono bollenti, ma solo e sempre quando sono bevibili, poiché una temperatura troppo alta sottrae al miele gran parte delle sue proprietà. Esistono molti tipi di miele, differenti per colore, aroma e cristallizzazione; la varietà dei mieli dipende dalla fonte da cui proviene il nettare, dalla zona di produzione e dalle variazioni meteorologiche. Miele di tiglio: in caso di eccitabilità nervosa, insonnia; Miele di timo ed eucalipto: in caso di infezioni respiratorie; Miele di agrumi: proprietà antispasmodiche e sedative; Miele di rosmarino: insufficienze epatiche, colescistopatie Miele di castagno: ricostituente, rimineralizzante.

La ricetta: caponata di melanzane 

caponata

DI CHEF GIANNI BONO 

Ingredienti:
1 cucchiaio di miele; 25 gr uvetta; 25 gr pinoli; 50 gr basilico; peperoncino; 2 foglie di alloro; 500 gr di melanzane; 150 gr pomodori ramati; 200 gr pomodori pelati; 250 gr cipolle bianche; 75 gr sedani; 30 gr capperi; 100 gr olive verdi in salamoia; 1 lt di olio di arachide; 100 gr aceto rosso; 2 cucchiai di olio evo.

Preparazione:
Lavare e tagliare le melanzane a fette di circa 2 centimetri emetterle in un colapasta con del sale grosso per circa 1 ora, operazione necessaria per favorire lo spurgo del sapore amarognolo tipico.
eliminare il sale grosso in eccesso, tagliarle a cubetti e friggerle a 180° in abbondanteolio di arachide, scolarle e sistemarlesu una teglia deove avremmo messo della carta assorbente.
Tagliare la cipolla ad anelli molto sottili e farla dorare in olio con sedano precedentemente sfibrato e tagliato ad archetto, aggiungere alloro, capperi, le olive, l’uvetta, ei pinoli precedentemente tostati, lasciare insaporire percirca una decina di minuti.
unire i pelati tagloiati apezzi grossolanamente ei pomodori sbollentati e privati della buccia edei semi, far cuocere il tutto èper circa 20 minuti.
Quando l salsa sarà ristretta salare e unire le melanzane; lasciare insaporire per altri 5 minuti, aggiungere il miele, l’aceto rossoe far cuocere per altri 10 minuti.
Cospargere con il basilico fresco, coprire e far riposare almeno 2 ore atemperatura ambiente.
Buon appetito, dal vostro Chef Gianni Bono