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Come dicevo all’inizio qualcosa accade negli Stati uniti il 4 luglio 1776 dove troviamo scritto, nel Documento che li fonda, queste solenni parole: “Noi riteniamo che le seguenti verità siano di per se stesse evidenti; che tutti gli uomini sono stati creati uguali, che essi sono dotati dal loro Creatore di alcuni Diritti inalienabili, che fra questi sono la Vita, la Libertà e la ricerca della Felicità; che allo scopo di garantire questi diritti, sono creati fra gli uomini i Governi, i quali derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati; che ogni qual volta una qualsiasi forma di Governo, tende a negare tali fini, è Diritto del Popolo modificarlo o distruggerlo, e creare un nuovo governo, che ponga le sue fondamenta su tali principi e organizzi i suoi poteri nella forma che al popolo sembri più probabile possa apportare Sicurezza e Felicità.” Bellissimo! Rivoluzionario! Un documento che, dopo secoli e millenni di oscurantismo e schiavitù rimette la razza umana al suo posto. La felicità è un diritto inalienabile dato all’uomo dal Creatore! Ma la cultura americana si fonda sul capitalismo e associa la felicità al benessere economico e al successo. È il famoso sogno americano e chi ha visto il film di Muccino “La ricerca della felicità” sa che è la storia di un povero papà di colore e disoccupato che raggiunge la felicità quando riesce a guadagnare il suo primo milione di dollari. Il benessere economico è solo un aspetto della felicità insieme al benessere psicofisico, che noi Europei chiamiamo “diritto alla salute”, e al bisogno fondamentale dell’uomo di creare legami e condividere. Potremmo così azzardare un completamento a questo preziosissimo documento dicendo che l’uomo ha diritto alla ricerca della felicità che è fatta dei diritti al benessere economico, alla salute e all’amore che è condivisione. Oggi questi diritti inalienabili conferiti dal Creatore all’uomo sono sistematicamente violati dalle leggi di mercato, dallo sfruttamento, dall’inquinamento dell’aria dell’acqua, della terra e dei cibi, dalla violenza, dalla solitudine e dalle guerre. Ma a tutto questo siamo autorizzati a ribellarci perché la ricerca della felicità è un diritto ma anche il fine ultimo di questa vita.

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