(Terza Parte)

In buona sostanza, la polizia locale, alla quale, lo Stato centrale sta costantemente attribuendo compiti sempre maggiori, demandando ad essa anche quelli relativi  al concorso nel contrasto della microcriminalità ed ultimamente anche quelli per la prevenzione del terrorismo, qualora ad esempio, dovesse trovarsi in strada ad effettuare un semplicissimo ed ordinario controllo su di una persona, non avrebbe la possibilità di  accertare in tempo reale e comunque rapido, chi questi sia. L’individuo potrebbe essere ad esempio un pericolosissimo pregiudicato o un ricercato internazionale e proprio per l’impossibilità dell’ accesso allo S.D.I., la polizia locale, non avrebbe alcun modo di poter verificare nell’immediatezza lo stato di pericolosità effettivo di tale soggetto, se non in una sorta di “sudditanza”, trovandosi costretta a richiederlo esclusivamente alla Polizia di Stato o ai Carabinieri, con la necessità di formalizzare l’istanza in forma scritta. Inutile dire che intanto il tempo scorre ed altrettanto necessario sottolineare le ovvie conseguenze che ne potrebbero derivare per la pattuglia che ha innanzi a sé un potenziale pericoloso criminale senza esserne a conoscenza. Detto questo, è più che ragionevole pensare, che il delinquente, trovandosi sottoposto a controlli e con il rischio di essere scoperto, possa mettere in campo azioni repentine ed inaspettate, specie in un periodo in cui il terrorismo dilaga e nel quale, come detto, anche le polizie locali, sono chiamate anch’esse a concorrere al suo contrasto, con i mezzi e le strutture che non si hanno a disposizione. Allora, come difendere i cittadini se non si è prima in grado di difendere prima anche se stessi?
Ma, torniamo alla disamina del Decreto. In questo primo passaggio, la Camera, ha previsto nella norma in fase di conversione, ancora una volta, che vengano riqualificate le periferie, stanziando in proposito, 1900 milioni di euro per l’anno corrente, 3150 per il successivo e 3500 per il 2019, nonché 3000 euro per ognuno degli anni compresi tra il 2020 al 2032; sviluppo delle infrastrutture, ambiente, con particolare riferimento alla difesa del territorio, ricerca e informatizzazione dell’amministrazione giudiziaria ed eliminazione delle barriere architettoniche, sono tra le priorità previste nel Decreto.
E’ inoltre annunciata l’adozione di patti per l’attuazione della sicurezza urbana, ritenuti lo strumento concreto di attuazione dei piani di intervento, che dovrebbero essere sottoscritti tra il prefetto ed i sindaci, prevedendo a tal proposito l’installazione di sistemi di videosorveglianza integrati le cui spese, secondo lo stesso Decreto, dovrebbero essere svincolate dal patto di stabilità, ipotizzando per tale progettualità, un importo di 15 milioni di euro, con inizio già, dall’anno corrente.

 

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