L’ultimo atto della giunta Cozzolino? Ha venduto una delle sue… cinque stelle alla Raggi. Giovedì gli amministratori uscenti del Comune di Civitavecchia hanno infatti approvato un atto con il quale hanno deliberato l’acquisizione, di parte di Acea, dell’Acquedotto del Mignone. Non risulta, al momento, che si sia data notizia della decisione, assunta con votazione del sindaco Cozzolino, del vicesindaco Lucernoni e degli assessori Manuedda, D’Antò, Tuoro e Perrone; inutile cercare anche traccia di un qualche “streaming” da parte di un’amministrazione che, giusto cinque anni fa, si insediava agitando slogan su trasparenza e legalità.
Ecco: proprio in tema di legittimità degli atti ci si chiede se ci sia correttezza amministrativa sull’approvare il passaggio di un acquedotto con una delibera di giunta e non con passaggio in Consiglio comunale. Consiglio comunale che pure si è trovato il tempo di convocare il venerdì antecedente le elezioni.
Nessun dubbio invece in termini di opportunità politica: chiaramente, assumere una decisione del genere l’ultimo giorno disponibile, senza darne adeguata informazione ai cittadini, è un comportamento che gli elettori giudicheranno. A maggior ragione perché il Movimento 5 stelle si presentò ai suoi stessi elettori con una delle stelle che era proprio l’acqua pubblica. Infatti, gli attivisti grillini nel dicembre scrivevano sul loro sito che Acea Ato 2 “in quanto SpA, è sì al 51% del comune di Roma, ma per la restante parte è di soggetti quali il gruppo Suez o Caltagirone; e in quanto società per azioni, deve fare gli interessi dei propri soci: lucrare il più possibile. Anche sulla nostra acqua”. A firmare il post era un certo Antonio Cozzolino… Evidentemente, cambiato il colore di quel 51%, ora illuminato da Raggi diversi, va tutto bene.

Il Comitato Tedesco
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