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La delusione era profonda e questa volta probabilmente si stava innescando nella sua mente il forte bisogno di reagire nei confronti di Maurizio e di quelli del Centenaro, i quali rimasti ignari che lui avesse casualmente ascoltato quella fatidica frase, continuavano a beffarlo, fingendo di essere suoi grandi amici. A seguito di ciò, ecco il nuovo grande salto di “qualità” nella carriera criminale di Donato Bilancia, quello che lo avrebbe condotto a breve ad uccidere inesorabilmente e serialmente ben 17 persone, quello che gli avrebbe fatto scoprire il piacere di uccidere.

La prima vittima. Il 14 ottobre del 1997, tocca al proprietario della casa da gioco, Giorgio Centenaro. Sono le prime ore del mattino, Bilancia attende pazientemente il suo arrivo sotto l’abitazione dell’uomo, lo raggiunge e con sarcasmo gli dice:“Ciao, come stai? Adesso andiamo a casa tua e ci facciamo una partitina, io e te.” Giunti in casa, sotto la minaccia della pistola, lo fa spogliare, legandolo con del nastro adesivo, poi gli tappa naso e bocca, facendogli prendere una boccata d’aria di tanto in tanto, mentre intanto, fissandolo negli occhi, gli chiarisce i motivi del suo agire, poi lo soffoca definitivamente e per accertarsi dell’avvenuto decesso, lo colpisce violentemente con un calcio ai testicoli, lasciando subito dopo in tutta fretta l’appartamento.

Poi è la volta dell’amico traditore, Maurizio Parenti. In un analogo copione, fa in modo d’incontrarlo sotto casa e, sapendo della sua passione per gli orologi di cui ne è collezionista, Bilancia gli chiede di poter salire in casa in quanto aveva qualcosa da fargli vedere, mostrandogli intanto un sacchetto che teneva nella mano, in cui, invece degli orologi, aveva nastro adesivo ed altri materiali necessari a compiere il suo gesto.

Una volta entrati in casa, sotto la minaccia della pistola appena estratta, lega ed imbavaglia il Parenti e poi, dopo aver aperto la sua cassaforte, s’impadronisce di alcuni milioni di lire. Mentre nel frattempo, la moglie di Maurizio, Carla Scotto, sentendo il vociare e alcuni rumori, si sveglia rendendosi conto di ciò che stava accadendo e per questo, anche lei viene subito legata ed imbavagliata.

I due coniugi, dopo aver inizialmente sperato che Bilancia si sarebbe accontentato solo di quei soldi, dalle sue parole, si rendono ben presto conto, che non è così, che l’obbiettivo era ben altro e che il loro destino, stava per compiersi.

Dopo aver coperto i due corpi, che erano vicini sul letto, l’assassino fa fuoco ripetutamente su entrambi uccidendoli senza alcun indugio, portando via le sue cose, lasciando subito dopo la scena del crimine, anche se in futuro, avrà a dire di essersi pentito della sola uccisione di Carla.

Vendetta è fatta! Ma allo stesso tempo Bilancia si accorge immediatamente di aver iniziato a provare quel piacere appena detto nell’uccidere, la molla era scattata, forse l’unico piacere e l’unica soddisfazione che poteva ricevere dalla sua frustrazione, dalla sua vita balorda.

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