La notizia affidata sapientemente ad alcuni organi di informazione,  relativa a una marcia indietro del direttore generale della Asl Roma F Giuseppe Quintavalle, circa l’inopportuno e ingiustificabile scorporo della Risonanza Magnetica dal reparto di Radiologia dell’ospedale San Paolo per fare spazio a una unità dipartimentale, È PALESEMENTE INFONDATA. Nonostante il tardivo impegno del manager di confrontarsi col primario di Radiologia Giuseppe Tagliaferri, preso recentemente in Regione, ad oggi nessun contatto c’è stato tra le parti. Quintavalle ha trovato il tempo di sciorinare in televisione numeri da brivido su altri reparti del nosocomio cittadino, ma non quello di fare una telefonata al primario di Radiologia. Se l’intenzione è quella di disorientare la gente circa le assurde novità della Asl Roma F in materia di radiologia, si sta perdendo tempo. Ogni giorno i movimenti informano dettagliatamente i cittadini su quello che sta accadendo nella sanità locale e riscuotono un numero esorbitante di consensi, come dimostrano le migliaia di firme raccolte per dire no alla creazione di una unità dipartimentale fuori dalla Uoc di Radiologia a cui affidare l’uso della sola risonanza magnetica, con forti interrogativi sui criteri di impiego in casi di urgenze. Di fronte a un atteggiamento di questo tipo, i movimenti fanno presente fin da ora quelli che saranno gli impegni futuri:

1.     Incremento immediato della raccolta delle firme nei vari punti della città con postazioni fisse;

2.     Avvio di una capillare attività di volantinaggio per sensibilizzare ancora di più i cittadini sul problema;

3.     Programmazione di eventuali azioni di lotta (proteste di piazza- occupazioni) da intraprendere con maggiore incisività a tutela della risonanza magnetica da poco acquistata con soldi pubblici.

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