Maschere e Ombre (Rubrica a cura di Alessandro Spampinato)

Sigmund Freud, padre della psicoanalisi, scrisse del bambino che è un “perverso polimorfo”. Questa affermazione scatenò contro di lui, all’inizio del ‘900, le ire dei benpensanti, delle autorità, delle istituzioni morali e dell’opinione pubblica. La critica, la stampa, l’opinione pubblica lo fecero letteralmente a pezzi! Ma lui, forte delle sue scoperte e delle sue intuizioni riguardo la natura umana, non si scoraggiò e continuò a svelare i segreti dell’inconscio, le attitudini umane e i contenuti della psiche.
Ciò che emerse dal suo lavoro di ricercatore e esploratore delle profondità umane fu un quadro piuttosto sconcertante. Le belle, eleganti e educate ragazze del centro Europa, formate secondo il modello Vittoriano, manifestavano chiari impulsi sessuali, desideri e fantasie erotiche attraverso i sintomi dell’isteria. Anche qui ci fu chi gridò allo scandalo!
Oggi non si meraviglia più nessuno riguardo tali argomenti. Tutti oggi conosciamo la spietatezza e la cattiveria dei bambini, accettiamo la sessualità al femminile e sappiamo che l’uomo può essere un assassino.
Ma i pregiudizi non sono caduti! Se con pazienza apriamo un dialogo sereno e razionale, tutti sono pronti a riconoscere la natura umana nel suo aspetto d’ombra, ma appena entriamo sul personale, cioè sulle esperienze, i vissuti, i pensieri personali, la reazione è quella che osservò Freud all’inizio del ‘900. La consapevolezza su di noi stessi non è ancora giunta a maturazione. Tutti siamo pronti a comprendere, a perdonare, a giustificare fin tanto che non ne veniamo toccati in prima persona. E’ questo l’atteggiamento buonista che va così di moda nelle nostre televisioni . Tutti fanno a gara a chi è più solidale con ladri, assassini, violentatori, delinquenti di ogni genere, ma se tocca a loro averci a che fare il buonismo si trasforma, come nel fumetto di Hulk, in odio feroce e punitivo!
Abbiamo due facce, una luminosa e una in ombra. Carl G. Jung le chiamò Persona e Ombra. La Persona è la maschera che gli attori del teatro greco antico indossavano per rappresentare il personaggio che interpretavano, l’Ombra è la verità nascosta dentro di noi, dietro quella maschera. Sempre Jung diceva che più la Persona-maschera è luminosa, sorridente, truccata e lavorata più l’Ombra che si cela dietro è nefasta, violenta e pericolosa.
Questa ambivalenza permea la vita di tutti i tutti i campi, nel lavoro, in famiglia, nelle amicizie, in amore. Quante volte siamo stati delusi, truffati, ingannati dalle persone più care, da chi meno ce lo aspettavamo. E quante volte siamo stati noi a fare questo ad altri.
La vita è duale, le persone vivono due mondi, la realtà ha due facce.
Ci vuole tanto lavoro interiore, coraggio e razionalità per togliere quella maschera, conoscere la nostra verità e da lì, da quell’ombra, risorgere come persone nuove, libere, adulte e consapevoli.
Non è facile ma è possibile e doveroso se vogliamo dare alla nostra vita un senso e una dignità. Dobbiamo trovare la forza di spezzare le catene e di rompere questi schemi che ci costringono a interpretare ruoli e a comportarci secondo dei copioni.
La verità è dura, a volte anche scomoda se non terribile, ma è il punto di partenza per ogni cambiamento e per l’evoluzione. La ragione ci impone di fare i conti con la nostra Ombra.

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