Il primo cittadino non nega la possibilità ma rassicura.
Opposizioni all’attacco: “fallimento della politica grillina”.
Un fallimento dietro l’angolo. Si fa sempre più difficile la vicenda Hcs o meglio il concordato con i creditori dell’ex municipalizzata nonostante le rassicurazioni del primo cittadino che, con un video, ha tracciato lo stato dei lavori ammettendo la possibilità che si giunga al fallimento per la mancata accettazione da parte dei creditori del piano presentato in Tribunale. Una situazione che, ormai da mesi, in molti temono e che è sempre apparsa come possibile epilogo ad una soluzione, quella adottata dall’attuale maggioranza, che non era mai stata vista di buon occhio proprio dai creditori, in gran parte aziende locali. E come era prevedibile le opposizioni hanno immediatamente alzato il tiro, puntando il dito contro la Giunta Cozzolino ed in particolare la superficialità con cui si è presentato un piano che, ben si sapeva, non sarebbe stato accettato dai creditori. “La legge Madia, checché ne dica  – fanno notare dal coordinamento locale di Forza Italia . il tranquillante umano con fascia tricolore di Palazzo del Pincio, è in vigore e dice che un Comune nel quale si verifica un tale fallimento per cinque anni non può gestire alcuna partecipata. Nell’intervento in questione –prosegue il coordinamento degli azzurri – Cozzolino mette le mani avanti dicendo che molto probabilmente i piani di concordato su Hcs non sono stati accettati. Ha un bel dire il primo cittadino che vada comunque tutto bene e che non ci sia da preoccuparsi. Tecnicamente il fallimento è concreto qualora il giudice rendesse ufficiale, come il sindaco paventa, questo provvedimento. Ed è una situazione in cui non solo Hcs si tirerebbe dietro le partecipate, ma lo stesso Comune. Ora, non sappiamo chi possa sentirsi sereno dopo le parole del sindaco, che dice che non è importante” . Sulla vicenda non meno duro è stato l’intervento dell’ex sindaco Pietro Tidei. “Dopo quasi quattro anni di sperperi senza precedenti – fa notare Tidei –  di consulenti super pagati, di chiacchiere, le quattro società del Comune (HCS, Città Pulita, Argo e Ippocrate) sono fallite. Un record negativo che i 5 stelle hanno voluto a tutti i costi. Hanno scelto la strada esattamente opposta a quella tracciata dalla giunta precedente, hanno visto lievitare i debiti fino a triplicarli (da 20 a 60 milioni circa), hanno di fatto messo in ginocchio 300 piccoli fornitori (quasi tutti locali) per poi  arrivare a quello che probabilmente è il disastro economico più grave della storia cittadina”. Ma l’esponente del Partito Democratico annuncia novità nelle prossime settimane, con la locale Procura della Repubblica che, a quanto si può scorgere nelle parole dell’ex sindaco è stata già portata a conoscenza di tutta la vicenda. “Spetterà alla Magistratura far luce e punire severamente i colpevoli. Abbiamo piena fiducia e chiediamo in questo senso tempi rapidi”. Una situazione, quindi, che rischia di diventare drammatica nonostante le parole rassicuranti del primo cittadino: perché il fallimento di Hcs significherebbe, in primis, il fallimento politico del Movimento cinque stelle a Civitavecchia nonostante i proclami fatti in campagna elettorale e durante questi tre anni. Ma ovviamente avrebbe conseguenze drammatiche sulla città e su un Comune e quindi i cittadini che ne pagherebbero le conseguenze per diversi anni.

 

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