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Ancora una dura presa di posizione della Cgil sulla questione Hcs.

“La drammatica situazione economica nella quale versano le municipalizzate sta divenendo il primo e più grave problema per l’intera cittadinanza di Civitavecchia.

L’enorme debito accumulato da HCS ed il deficit sulla spesa corrente di esercizio, connesso al funzionamento dei servizi pubblici locali, stanno determinando conseguenze drammatiche.

Da un lato aumentano progressivamente le preoccupazioni dei dipendenti per il posto di lavoro, per il proprio futuro. Dall’altro i cittadini godono di servizi forniti in maniera scadente e inadeguata rispetto ai bisogni, si vedono tartassati da imposte e tasse, ordinarie e straordinarie, che colpiscono duramente soprattutto le fasce sociali più deboli.

Non scongiurato, inoltre, appare il rischio di un “fallimento della Holding non concordato” che trascinerebbe verso il dissesto economico il Comune, con prevedibili tragiche conseguenze sull’occupazione e i cittadini.

Penso che nessuno possa permettersi di giocare con cose terribilmente reali e pericolose.

Quindi, al netto delle responsabilità di questa situazione, riconducibile largamente alla gestione politica allegra e clientelare della precedente amministrazione, occorre adesso capire il “che fare” per salvaguardare l’occupazione, ripianare il debito, rilanciare e riqualificare i servizi, rendendoli remunerativi e non un costo insopportabile per la cittadinanza.

Su questo punto, tutti (amministrazione comunale, liquidatori di HCS, amministratori delle SOT e OO.SS.) dobbiamo concentrarci, lasciando da parte ogni polemica ed evitando di soffiare sul fuoco, su un clima che rischia di divenire esplosivo.

Episodi di violenza da non sottovalutare, il risentimento di molti cittadini nei confronti dei lavoratori delle municipalizzate, frutto anche di una campagna diffamatoria miope e sbagliata, ci dicono che è a rischio la stessa coesione sociale e l’ordine pubblico.

La CGIL in quanto organizzazione, fortemente radicata nella città, di “rappresentanza sociale parziale” ed insieme di “natura generale”, intende difendere e coniugare la difesa dell’occupazione, i diritti dei lavoratori con quelli dei cittadini.

Domani pomeriggio, alla vigilia della riunione, nella quale siamo stati convocati, della Commissione Bilancio del Comune, prevista per venerdì mattina alla presenza del Sindaco, ragioneremo insieme a tutte le altre OO.SS. sulle proposte da sostenere in quel tavolo di confronto sospeso e poi saggiamente riaperto dal primo cittadino.

Soggettivamente penso sia possibile – sulla scorta di simulazioni analizzate da tecnici – il superamento delle attuali società, dando vita ad una sola nuova azienda, utilizzando una serie di strumenti idonei per superare sperperi, privilegi e inquadramenti cervellotici del personale.

Una soluzione che, accompagnata all’eventuale nuovo ricorso alla cassa integrazione, a percorsi di mobilità per chi è vicino alla pensione, all’utilizzo di altri strumenti contrattuali e di legge, potrebbe determinare risparmi di diversi milioni di euro su base annua, senza mettere in discussione il governo pubblico dei servizi.

Resterebbe il problema enorme del ripianamento del debito pregresso e di come investire in mezzi e strumenti da ammodernare perché ormai obsoleti.

Tema che non si risolve nemmeno con la vendita dei servizi. Se si insiste in questa direzione si va a sbattere contro un muro.

Occorre spostare, per la natura e la complessità di un problema enorme che coinvolge la più grande città della provincia di Roma dopo la Capitale, la trattativa presso la Regione Lazio. Bisogna trovare delle soluzioni politiche che, ripeto per l’ennesima volta, debbono coinvolgere – in termini di assunzione di responsabilità – le Istituzioni, le forze sociali e i grandi attori economici del territorio”.

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