Apprendiamo dai quotidiani che i progetti di Enel per il nostro territorio sono in una fase decisamente avanzata.

Ma se da un lato si conferma l’uscita dal carbone entro il 2025, e anzi la si prevede in anticipo rispetto alla data che proprio a Civitavecchia il ministro Costa annunciò, dall’altro si dà per scontato un altro impianto di produzione di energia elettrica da fonti fossili: a gas.

È inutile dire che un impianto a gas non risolve i problemi di carattere ambientale né tanto meno quelli occupazionali. Se infatti oggi TVN impiega circa 700 persone tra diretti e indotto, con una turbogas i livelli occupazionali scenderebbero a circa 70 occupati.

Su tutto questo, ovviamente, l’amministrazione comunale di Civitavecchia mantiene il più religioso silenzio come da un anno a questa parte. Ci si spertica in forbite dissertazioni sulla possibile ruota panoramica alla Marina (ma non rovinava la pavimentazione? ma non era una cafonata?) ma non una parola su come si intende gestire un momento fondamentale per la nostra città.

Assolutamente niente sul futuro della più ingombrante e inquinante attività produttiva del territorio: non una parola. Eppure sarebbe importante confrontarsi con la comunità che si amministra. Sarebbe importante sapere come vive questo momento una città come la nostra vessata da una eccessiva mortalità tumorale anche a causa della presenza della centrale Enel.

Dov’è il Sindaco Tedesco? E che fine ha fatto l’assessore all’Ambiente Magliani? È ancora in carica? Fatto sta che Enel decide da sola il futuro della nostra città senza che nessuno dell’amministrazione comunale sembri interessato alla discussione.

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