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Forze Armate e “servizio” alla collettività

“Coinvolgere gli alunni nelle manifestazioni a carattere nazionale instillando loro granelli di consapevolezza. È questo l’intento di amministrazioni comunali e istituti scolastici, parte di un percorso più lungo di educazione dei giovani che coinvolge tutte le istituzioni. Ricordiamoci infatti che tra gli obiettivi scolastici esiste un tipo di competenza che si chiama CITTADINANZA E COSTITUZIONE, e la scuola, proprio tramite le materie di insegnamento, gli esempi di comportamento e lo studio della storia del Paese in cui viviamo, contribuisce alla costruzione del SENSO CIVICO.

Il sindaco di Montalto, membri dell’amministrazione comunale e rappresentanze di diverse Forze Armate, insieme ad un nutrito gruppo di studenti e cittadini del paese si sono riuniti prima a Pescia Romana, poi a Montalto, dove dal Parco della Rimembranza si sono recati in corteo presso il monumento dei caduti, a piazza Matteotti.

La manifestazione del 4 novembre è una ricorrenza che richiama molto, soprattutto nel modo con cui la si approfondisce a scuola con i ragazzi, la Prima Guerra Mondiale e la memoria dei caduti.

Quest’anno gli studenti dell’I.C. di Montalto di Castro e Pescia Romana, guidati dai rispettivi insegnanti, hanno dato un taglio un po’ diverso alla loro partecipazione. Prendendo spunto dalla dicitura “FESTA DELLE FORZE ARMATE” hanno lavorato su un concetto che tante volte non è per nulla chiaro ai ragazzi stessi (e mi permetto di dire: anche a noi adulti): il concetto di SERVIZIO, che le Forze dell’Ordine, ognuna nel proprio corpo di appartenenza, compiono per la collettività. Il servizio, dunque. Mettersi al servizio di qualcuno. Servire la comunità.

Ne è venuto fuori un percorso di conoscenza sui corpi delle Forze Armate che non era per nulla scontato. Partire dalle uniformi, dalla divisa che distingue immediatamente un soldato o un servitore dello Stato (la divisa è la prima cosa che impatta sugli occhi, la prima cosa che innesca a volte un meccanismo di autodifesa per paura di aver violato qualche regola), per risalire al servizio che quegli uomini e donne in uniforme svolgono, con tutti i rischi che questo comporta.

È stato un bel momento di condivisione. Si sono alternate le parole dei ragazzi a quelle di insegnanti e del Dirigente Scolastico, con un apprezzamento evidente manifestato dai cittadini presenti e dalle autorità. E questa è la cosa più bella che possa accadere in manifestazioni del genere, quando generazioni diverse condividono le stesse consapevolezze.

La scuola ha anche contribuito a dare una cornice simbolica all’evento.

Quello che gli studenti hanno letto, lo hanno detto con una bandiera in mano, la bandiera italiana. E lo hanno fatto avvicinandosi ai diversi servitori dello Stato in divisa che erano presenti. Una sorta di “promessa di riconoscenza”, una gratitudine simbolicamente manifestata che ci auguriamo maturi nel corso della loro adolescenza e prosegua oltre, quando saranno adulti”.

Prof. Alberto Puri (Docente di Lettere I.C. Montalto di Castro)

 

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