(continua dall’edizione precedente)

Tra le donne, abbiamo esaminato il caso, delle “avvelenatrici di Roma”, un gruppo di cortigiane vissute nel 300 a.C., che facevano dell’arte dei veleni un business inimmaginabile, come pure le vicende di Locusta, pure espertissima di essenze arboree e veleni, e quelle di Elisabetta Bathory, detta anche la Contessa Dracula, la sanguinaria contessa ungherese, vissuta a cavallo tra il 1500 ed il 1600, poi le vicende di sesso e morte della Duchessa Isabella De Medici, vissuta  anch’essa nel 1500 nella vicina cittadina di Bracciano, la quale uccideva i suoi mille amanti, facendoli rotolare  in un profondo cunicolo al cui termine un pozzo ricolmo di calce attendeva i loro corpi, che finivano mangiati e disintegrati dall’altamente corrosivo calcare. Mentre tra gli uomini del lontano passato, siamo circa 100 anni prima della nascita di Cristo, abbiamo analizzato il caso del Principe cinese Liu Pengli, al quale pure si attribuiscono almeno un centinaio di vittime e poi l’ultimo caso, quello di Vlad III, detto Vlad l’impalatore, un efferato soldato della Valacchia, una delle terre che ha poi dato origine alla Romania, il quale uccideva torturando barbaramente le sue vittime, impalandole dal retto, su lunghi ed acuminati pali, provocando  loro, tra atroci stenti, lentamente ed inesorabilmente, la morte.

Ma veniamo al serial killer di questa puntata. THUG BEHRAM, che potrei definire l’indiano, in quanto nativo dell’India, ove si sono svolte poi, le sue criminali vicende.

Ancora un viaggio a ritroso nella storia ed in un’area geografica da noi molto distante. La nascita e la morte di Thug Behram, si fanno  risalire approssimativamente e rispettivamente, nel 1765 e nel 1840. Se non vado errando, ci troviamo nel pieno dell’impero anglo-indiano, che ha avuto inizio nel XVII secolo, per avere poi termine nel 1947, a seguito  dell’indipendenza concessa all’India, in virtù delle campagne non violente messe in atto da Gandhi.

Grazie all’India, l’impero britannico, divenne una  super potenza mondiale, che, sfruttando le sue povere ed affamate popolazioni, forniva all’Inghilterra ingenti materie prime, come ad esempio, seta, minerali vari e spezie, proprio in un momento in cui la prima rivoluzione industriale stava prendendo velocemente avvio, seguita subito dopo, dalla seconda rivoluzione industriale. Proprio grazie allo sfruttamento delle loro colonie, soprattutto Inghilterra e Francia, sono stati i paesi, che hanno rappresentato al meglio, traendone enormi benefici, i nuovi processi industriali-economici.

(segue nella prossima edizione)

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