“Si è svolta ieri la prima riunione del tavolo di lavoro per il controllo e la riduzione dell’inquinamento del trasporto
marittimo e portuale convocato dal Sindaco, al quale hanno partecipato, oltre all’Amministrazione comunale,
anche l’Autorità Portuale (anche se semplicemente in ruolo di uditore), la Capitaneria di Porto e alcuni comitati
ambientalisti attivi sul territorio.
Il Forum Ambientalista sostiene l’azione di “Cittadini per l’aria” che sta promuovendo la campagna “Facciamo
respirare il Mediterraneo“, un progetto europeo coordinato dall’Associazione ambientalista tedesca NABU, che si
propone di stimolare le istituzioni italiane e aumentare la consapevolezza dei cittadini sul progressivo
peggioramento dei livelli di inquinamento prodotti dal trasporto marittimo affinché si giunga alla creazione di una
area di Controllo delle Emissioni nel Mediterraneo (ECA) partendo dall’adottare tutte le misure necessarie a
ridurre le emissioni inquinanti sia nel nostro che in tutti i porti italiani.
Nella Direttiva 2012/33/Ue, relativa all’adozione di combustibili navali meno inquinanti, si legge: “Senza le
misure previste nella presente direttiva, le emissioni prodotte dai trasporti marittimi supererebbero presto le
emissioni prodotte da tutte le fonti terrestri”. Vale ricordare che si calcola che ogni anno 50.000 persone in
Europa muoiano prematuramente a causa dell’inquinamento atmosferico prodotto dalle navi, in particolare
polveri sottili, zolfo, ossidi di azoto e ozono .
Il monitoraggio dell’aria all’interno del porto effettuato sabato scorso dal Dott Axel Friedrich, esperto di NABU,
con apparecchiature scientifiche certificate, ha dato risultati che, sebbene non ci abbiano sorpreso, ci hanno
gravemente preoccupato, con inquietanti picchi di polveri ultrafini registrati durante la fase di attracco delle navi
da crociera. Un monitoraggio che, per quanto limitato nel tempo, risulta particolarmente significativo per la
presenza di sole tre navi da crociera.
Sollevano, quindi, molti interrogativi e perplessità le recenti dichiarazioni di Arpa Lazio che mentre
tranquillizzano sulla qualità dell’aria che respiriamo a Civitavecchia, non fornisce alcuna spiegazione
sull’eccesso di mortalità e malattie riconducibili a fattori ambientali registrate dal Dipartimento epidemiologico
regionale.
Non stiamo affatto tranquilli, anzi pensiamo che occorra agire per ridurre tutte le fonti di emissione che impattano
sul territorio: centrali, traffico, porto, depositi costieri fra le principali..
Reiteriamo quindi la richiesta di provvedimenti specifici quali controlli sui combustibili delle navi e regolare
pubblicazione degli esiti; Ordinanza o Accordo volontario promosso dalla Capitaneria di Porto con gli armatori
sul combustibile con incentivi o disincentivi/penalità, misure specifiche per il porto nel Piano qualità dell’aria della
Regione.
Ribadiamo, inoltre, come l’elettrificazione delle banchine non debba rappresentare un’opzione futuristica in
quanto adottate dai porti veramente “green” del nord Europa e degli Stati Uniti, Los Angeles e Seattle compresi.
Esse, oltre a costituire specifica prescrizione delle diverse Via che hanno sotteso lo sviluppo portuale, sono state
oggetto di un accordo stilato nel 2008 tra AP ed ENEL solo che si è preferito investire in cemento armato
piuttosto che nella qualità dell’aria.
Auspichiamo che, almeno questa volta, per il bene della qualità della vita del territorio e della tutela sanitaria
della popolazione, primi fra tutti dei lavoratori che operano nello scalo, si accantonino strumentalizzazioni e
polemiche, e si costituisca un fronte per ottenere risultati concreti che sia unitario e comprenda, gli uni accanto
agli altri, le Istituzioni ai diversi livelli, comitati, associazioni ambientaliste, forze politiche e sindacali.
I nostri figli ci stanno guardando!”.

Comunicato del Forum Ambientalista.

 

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